Occhetto bacchetta la sinistra |"Le divisioni aiutano la destra" - Live Sicilia

Occhetto bacchetta la sinistra |”Le divisioni aiutano la destra”

Tra Fava e Micari, l’ex segretario non saprebbe chi scegliere.

L’INTERVISTA
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3 min di lettura

CATANIA – Tappa siciliana per Achille Occhetto: oggi a Siracusa, giovedì a Cefalù. L’ultimo segretario del Pci ritorna in Sicilia per presentare il suo ultimo libro “Pensieri di un ottuagenario. Alla ricerca della libertà dell’uomo”, edito da Sellerio. Un diario di bordo che racconta una “complicata navigazione” quella dell’uomo sempre pronto a dubitare di tutto, quella del dirigente controcorrente fermamente convinto che non c’è agire politico senza indagine intellettuale e speculazione filosofica. Stona un po’ con il contesto delle elezioni regionali la presenza del leader politico meno cinico della sinistra italiana. L’uomo che pianse quando sciolse il Pci fa da contraltare ai transfughi che cambiano partito in base a come soffia il vento, l’ex segretario alla ricerca della libertà dell’uomo e i futuri onorevoli a caccia di preferenze.

La politica per vocazione: quasi una chimera nel mondo contemporaneo. Ma per chi voterebbe alle elezioni regionali l’ex segretario del Pds? “Non so per chi voterei”, risponde dribblando la domanda inevitabile sul derby Fava-Micari. “E’ un dibattito che non ho seguito, mi occupo d’altro: ho scritto un libro sulla filosofia politica”, precisa Occhetto. “Ho scritto questo libro perché sono rimasto impressionato dalle ultime scoperte dei neuro scienziati che hanno scoperto che le nostre celluline grigie decidono prima che noi ne siamo consapevoli”, argomenta l’ex segretario. “Naturalmente sapevo che era un tema già affrontato da Spinoza, ma l’idea che fossero le cellule a decidere prima di noi mi ha posto il problema di cosa ne rimane del libero arbitrio. Così ho deciso di affrontare il tema del rapporto che c’è tra libero arbitrio, necessità e condizionamenti”, spiega.

Il cuore del testo è dunque il “rapporto tra necessità e libertà”. “Un tema filosofico, ma anche politico nel rapporto che noi vediamo tra il libero arbitrio e i nostri condizionamenti sociali, familiari ma, ahimè, anche biologici”, aggiunge Occhetto. “Abbiamo una visione diversa dei rapporti umani e della politica stessa perché se diamo un grande peso al libero arbitrio abbiamo una tendenza alla competizione selvaggia e alla cultura dei vincitori che tanto danno hanno fatto alla nostra politica. Anzi, io dico a tal proposito, che è meglio perdere con le proprie idee che vincere con le idee degli altri”. “E se invece vediamo il peso dei condizionamenti abbiamo una visione politica più umana, fondata sulla solidarietà e sulla cooperazione”, spiega Occhetto. L’ex segretario del Pci invita a ricordare che il “compito della politica è aiutare gli uomini, che nascono diversi, a compiere lo stesso tragitto con le stesse possibilità”. E il pensiero va alla sua sinistra, frammentata e litigiosa.

Occhetto dispensa consigli ai dirigenti della sinistra che stanno dentro e fuori dal Pd e, all’occorrenza, li bacchetta. “Vedo un grande rischio, cioè che abbiamo due sinistre: una moderata che lascia a desiderare e una radicale dalle idee corte che ha solo il compito di fare perdere la sinistra moderata”. “Entrambe le sinistre non si rendono conto che stanno segando l’albero sul quale sono sedute e quindi faranno vincere la destra”, dice Occhetto.  Cosa che vale anche per la Sicilia”, sottolinea. “La sinistra radicale ha un obiettivo di corto respiro, Renzi ha fatto degli errori e non riesce ancora a correggerli”, sottolinea. Occhetto lancia un appello: “Datevi una calmata e costruite una sinistra nuova per governare questo paese”. L’ex segretario, tra le righe, lamenta l’assenza di una classe dirigente di valore: “Oggi sono tutti molto legati ai tweet, al pensiero corto e c’è poco pensiero progettuale”. “Nel libro dico, infatti, che bisogna rifondare la politica e anche la democrazia”, spiega.

 


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