Offese ai carabinieri fischiettando, ex sindaco Mezzojuso assolto

Offese ai carabinieri fischiettando “Per un pugno di dollari”, ex sindaco assolto

Il duro confronto Giardina-Giletti in Tv
Il fatto non sussiste

L’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale non regge. I giudici della prima sezione della corte d’appello di Palermo, presieduta Adriana Piras, hanno assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” l’ex sindaco di Mezzojuso Salvatore Giardina.

In primo grado era stato condannato a 20 giorni di reclusione con il beneficio della sospensione condizionale della pena.

L’accusa

Giardina, difeso dagli avvocati Antonio Di Lorenzo, Salvatore Aiello e Filippo Liberto, era accusato di avere rivolto frasi ingiuriose ai carabinieri intervenuti per sanzionare il sindaco e altre persone che avrebbero creato un assembramento durante l’emergenza Covid.

Giardina, rivolgendosi ai militari che lo stavano multando, avrebbe detto che stavano commettendo un abuso, violando la Costituzione, e che non erano degni di indossare la divisa. Qualcuno del gruppetto avrebbe iniziato a fischiettare le note della colonna sonora del film “Per un pugno di dollari”.

La vicenda delle sorelle Napoli

Accusa sempre negata dal sindaco che ha ammesso di essersi limitato a pretendere di essere chiamato “dottore Giardina” per mantenere un certo distacco con il carabiniere. Durante l’esame si era detto convinto che i dissapori nascessero dalle vicende che portarono allo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Erano gli anni delle polemiche e delle trasmissioni nazionali dedicate al caso delle sorelle Napoli, vittime di minacce.

Una storia rilanciata dalla trasmissione “Non è l’Arena” condotta da Massimo Giletti su La 7. Il Consiglio comunale fu sciolto per mafia. Giardina fu costretto a lasciare la fascia tricolore. Uno dei motivi del commissariamento deciso dal consiglio dei ministri (il titolare del Viminale, Matteo Salvini, mandò gli ispettori in Sicilia) fu l’accusa mossa a Giardina di avere partecipato ai funerali del capomafia don Cola La Barbera. Il primo cittadino in diretta Tv non smentì l’episodio del 2006, ma solo perché non se ne ricordava. Alla fine la vicenda si è risolta con un nulla di fatto.

La difesa

“Abbiamo dimostrato – spiegano i legali – che non ci fu alcun oltraggio visto che le parole dette dal sindaco erano state sentite solo dai carabinieri”. Tesi accolta dai giudici che hanno assolto l’ex sindaco.

 


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