Sarebbe stato Ignazio Parrinello ad uccidere il collega imbanchino Giacomo Bono, il 50enne trovato ieri senza vita in un garage a Campobello di Mazara, una piccola cittadina del Trapanese. L’uomo, arrestato alla stazione centrale di Milano, avrebbe confessato il delitto, senza precisarne tuttavia il movente. Adesso si trova rinchiuso nel carcere di San Vittore. L’allarme era scattato ieri mattina, quando i familiari della vittima ne avevano denunciato la scomparsa ai carabinieri. In mattinata, il ritrovamento dell’auto dell’uomo. Era parcheggiata a circa 500 metri dall’abitazione di un cugino che, non essendo lontana dalla sua, l’uomo utilizzava spesso come punto di riferimento. Ma sono state le tracce di sangue rinvenute all’interno della vettura ad insospettire gli uomini dell’Arma che in poco tempo hanno setacciato la zona, fino al ritrovamento del cadavere nel garage. Stamattina, intanto, l’autopsia, eseguita nell’obitorio di Mazara del Vallo, ha fatto luce sulle modalità della morte. Secondo il medico legale, Antonina Argo, Bono sarebbe morto per un colpo di pistola alla testa.
C.M.