Omicidio Elena, Catania: scattano nuove perquisizioni - Live Sicilia

Elena, omicidio e lati oscuri: scattano nuove perquisizioni

Le domande ancora senza risposta sull'omicidio della bambina a Mascalucia
DELITTO DEL POZZO
di
2 min di lettura

CATANIA – Mancano ancora troppi pezzi nel puzzle della morte di Elena Del Pozzo, la bambina di cinque anni uccisa dalla madre Martina Patti, 24 anni. Per chiarire la dinamica dell’omicidio oggi pomeriggio i Carabinieri sono tornati nella villa in cui vivevano la donna e la figlia. Ma restano ancora molte domande su come sia avvenuta l’uccisione, a cui solo parzialmente ha risposto l’autopsia.

Il nuovo sopralluogo

La perquisizione nella villa di Martina Patti è iniziata oggi nel tardo pomeriggio, ed è condotta dai Carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche di Catania e del Ris di Parma. I militari svolgeranno accertamenti su un perimetro più vasto del luogo in cui è stata ritrovata la piccola Elena, in una campagna abbandonata a circa seicento metri dall’abitazione. Per i rilievi sarà usato anche un drone.

L’autopsia

Nel frattempo sono emersi i primi particolari dell’autopsia sul corpo della bambina, che si è svolta ieri all’ospedale Cannizzaro di Catania. Secondo le anticipazioni della relazione, che deve ancora essere depositata dal medico legale Giuseppe Ragazzi, Elena Del Pozzo è stata colpita da undici coltellate, di cui una sola è stata letale perché ha reciso i vasi arteriosi dell’arteria succlavia.

La bambina sarebbe morta dopo più di un’ora dal suo ultimo pasto, avvenuto intorno alle 13. Sempre secondo le anticipazioni emerse dall’autopsia, il decesso non è stato immediato.

La madre

Si è tenuta ieri l’udienza di convalida del fermo per Martina Patti, rea confessa dell’omicidio, che al momento è detenuta nel carcere di piazza Lanza, a Catania. La Pm Assunta Musella ha chiesto alla gip Daniela Monaco Crea di emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per le accuse di omicidio pluriaggravato e premeditato e per sottrazione di cadavere.

Nel corso dell’udienza Patti ha risposto alle domande, confermando quello che aveva già detto ai Carabinieri confessando l’omicidio. A indicare il luogo dell’assassinio agli inquirenti, coordinati dalla Procura di Catania guidata da Carmelo Zuccaro, è stata la stessa Patti, che ha raccontato anche di avere accoltellato la figlia in un terreno di campagna abbandonato e di averla infilata in sacchi di plastica dopo l’uccisione.


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