Omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, stalking, distruzione di cadavere. Sono questi i reati contestati nell’avviso di conclusione delle indagini notificato a Vincenzo Paduano, reo confesso dell’assassinio di Sara Di Pietrantonio, avvenuto all’alba del 29 maggio scorso. Il cadavere della ragazza fu trovato carbonizzato dentro la macchina nella periferia di Roma.
I pm Roma ricordano che Paduano, dopo il delitto, era tornato tranquillo al suo lavoro come se niente fosse. I due aveva vissuto una relazione tormentata per due anni, fino a quando la giovane aveva lasciato Paduano definitivamente. Ora rischia l’ergastolo.