ROMA- “Entreremo in Italia se dovessimo avere seri problemi a bordo”. Lo ha detto Oscar Camps, fondatore della ong Open Arms, parlando dell’inasprimento della nuova legge sicurezza bis all’emittente spagnola Catalunya Radio, che lo riporta in un tweet. La nave di Open Arms è da sei giorni nel Mediterraneo in attesa di un porto sicuro dove poter far sbarcare i 120 naufraghi recuperati al largo della Libia.
Open Arms ha presentato un ricorso al Tribunale per i minori e alla Procura minorile di Palermo affinché i minori a bordo della nave della ong spagnola bloccata da sei giorni in mare “vengano fatti sbarcare e vengano nominati dei tutori per quelli non accompagnati”. E’ quanto afferma la stessa ong in un tweet sottolineando che “questo prevedono art. 6 e 11 della Convenzione dell’Aja”. “Noi rispettiamo la legge” conclude Open Arms,
“Faremo di tutto – ha spiegato in un video il presidente di Open Arms Riccardo Gatti – affinché le convenzioni internazionali, le normative, gli obblighi ed evidentemente anche i diritti di queste persone, vengano rispettati”. Le accuse della ong sono in primo luogo per Italia e Malta – “siamo testimoni” della loro “prepotenza e abuso istituzionalizzato” ha detto Gatti – ma anche nei confronti del “silenzio” dell’Unione Europea. “Noi continueremo – ha concluso il presidente di Open Arms – a rispettare prima di tutto la vita delle persone”.
“La Open Arms è da sei giorni nel Mediterraneo e ora minaccia di entrare in Italia. Avrebbe avuto tutto il tempo per raggiungere la Spagna, il Paese della ong, che ha dato la bandiera alla nave e dove alcuni sindaci si sono esposti a favore dell’accoglienza. Ma forse questi signori vogliono fare solo una provocazione politica: evidentemente la vita delle persone a bordo non è la loro vera priorità, ma vogliono a tutti i costi trasferire dei clandestini nel nostro Paese. Si ricordi, la Open Arms, che per lei le acque territoriali italiane sono chiuse e siamo pronti a sequestrare la nave”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini, replicando alle ultime dichiarazioni di Open Arms.(ANSA).