Open data a Palazzo degli Elefanti |La proposta della commissione - Live Sicilia

Open data a Palazzo degli Elefanti |La proposta della commissione

L'intenzione manifestata dalla commissione è quella di spingere l'amministrazione comunale a varare un regolamento per l'accesso libero ai documenti, sulla scorta di quelli già in vigore. "Noi non abbiamo nulla da nascondere" - spiega Carmelo Coppolino (nella foto) primo firmatario.

accessibilità e trasparenza
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CATANIA – Una delibera di iniziativa consiliare, con la firma dei consiglieri di municipalità, per chiedere all’amministrazione la pubblicazione dei documenti in open data. E’ quella che ha presentato la commissione consiliare Trasparenza, primo firmatario Carmelo Coppolino, per agevolare la consultazione degli atti amministrativi comunali pubblicati sul sito internet. Una sorta di risposta indiretta a quanto denunciato dal Movimento 5 Stelle in relazione alle commissioni e, in particolare, alla mancanza di trasparenza da parte dell’ente, ma anche un modo per permettere anche ai cittadini meno avvezzi alla tecnologia o meno “smanettoni” di recuperare e consultare agevolmente i documenti pubblicati online.

“Nessuna risposta al Movimento 5 Stelle – precisa Coppolino. La delibera di iniziativa consiliare tende non solo a regolamentare l’accesso per rendere il Comune un vero e proprio palazzo di vetro, ma anche a permettere ai cittadini di interagire e di partecipare così, in un certo modo, al governo della città. L’iter – continua il capogruppo di  è iniziato tre mesi  fa e oggi è al vaglio dei dirigenti per i pareri”. Una volta ottenuti, probabilmente dopo la pausa agostana, l’atto potrà approdare in aula per essere discusso e votato. Si tratta di un regolamento che ricalca quello dell’associazione “Generazione y” e realizzato da professionisti del settore.

L’intenzione manifestata dalla commissione è quella di spingere l’amministrazione comunale a varare un regolamento per l’accesso libero ai documenti, sulla scorta di quelli già in vigore. “Noi non abbiamo nulla da nascondere – conclude Coppolino – anzi, vogliamo che il cittadino conosca ogni angolo del Palazzo e possa partecipare alla cosa pubblica”.


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