PALERMO – Sentenza ribaltata. Assolto un imprenditore agricolo di Cerda che in primo grado era stato condannato a un anno e due mesi di carcere per omicidio colposo. Non è responsabile del decesso di un operaio morto folgorato.
Nel 2014 un operaio di 49 anni, Francesco Ilardo, di Cefalù, morì per colpa di scarica elettrica mentre lavorava in una villetta in contrada Villaura, in territorio di Cerda. L’operaio era alla guida di un escavatore e durante una manovra aveva tranciato un cavo dell’alta tensione.
Sotto processo c’era Giovanni Lo Nero, che si era avvalso in quell’occasione delle prestazioni della vittima.
I difensori dell’imputato, gli avvocati Sergio Burgio ed ed Elisa Demma, hanno presentato una consulenza tecnica affidata a un ingegnere, il quale ha concluso che l’impianto elettrico era stato certificato a norma, che il tubo tranciato non necessitava di una posa minima sottoterra e che la eventuale presenza dell’interruttore differenziale non avrebbe impedito il decesso.
La Corte di appello di Palermo, presieduta da Fabio Marino, ha accolto la tesi difensiva e mandato assolto l’imputato.