Partecipate, il piano di Orlando | punta sulla mobilità fra aziende - Live Sicilia

Partecipate, il piano di Orlando | punta sulla mobilità fra aziende

Il primo cittadino ieri ha riunito a Palazzo Galletti i presidenti delle aziende, quattro assessori, i vertici della burocrazia comunale e i sindacati per affrontare il tema partecipate. E nei progetti di piazza Pretoria spunta la mobilità dei circa novemila lavoratori.

PALERMO – Un coordinamento di tutte le società partecipate del comune di Palermo, che porti a un’unica regia di un sistema che conta quasi novemila lavoratori e che potrebbe essere anche rivoluzionato dal ricorso alla mobilità orizzontale autorizzato dal decreto legge del Consiglio dei Ministri del 31 agosto. Questa la road map decisa dal sindaco Leoluca Orlando e illustrata ieri nel corso di un affollato vertice con i presidenti di tutte le aziende (Amat, Amap, Amg, Sispi, Rap, Gesip e Palermo Ambiente), i vertici della burocrazia comunale (dal Segretario Generale al Capo di Gabinetto, fino ai capiarea al Personale e alle Partecipate), gli assessori Cesare Lapiana, Luciano Abbonato, Giuseppe Barbera e Tullio Giuffrè e i sindacati confederali e aziendali. Insomma, quasi un centinaio di persone che a Palazzo Galletti hanno ascoltato, per più di un’ora, il progetto del primo cittadino per il futuro delle società.

Progetto che comprende una centralizzazione di alcune spese, come quelle per le forniture e per le manutenzioni, all’insegna del risparmio e soprattutto il possibile ricorso alla mobilità orizzontale. Un cavallo di battaglia, questo, che il sindaco ha cavalcato per mesi chiedendo specifiche deroghe al governo che, a fine agosto, ha approvato un decreto che di fatto l’autorizza ma solo previo accordo con i sindacati. Mobilità che potrà avvenire fra partecipate (e non fra aziende e Comune) e che consentirebbe di risolvere alcuni atavici problemi: dagli addetti alle caditoie, oggetto di una contesa fra vecchia Rap e Amap, alla carenza di meccanici dell’Amat passando per un riequilibrio anche delle figure dirigenziali che abbondano in alcune aziende e mancano in altre. Per questo il sindaco ha chiesto a tutti i presidenti delle aziende gli elenchi dei lavoratori, con tanto di qualifiche, proprio per valutare eventuali spostamenti.

Ma la mobilità potrebbe servire soprattutto a esaurire il bacino dei lavoratori Gesip che, fino a dicembre, usufruiranno degli ammortizzatori sociali ma da gennaio dovrebbero (in teoria) tornare in servizio. Il problema è che non sarà più possibile, per il 2014, il ricorso alla cassa integrazione in deroga e allora la via d’uscita potrebbe essere quella della mobilità per realizzare una sorta di turn over nelle aziende: la questione adesso sarà però come riassorbire tutti in un sol colpo, visto che nelle aziende i pensionamenti dovrebbero essere appena 200 per l’anno prossimo. La Gesip non è stata dichiarata fallita e i lavoratori sono comunque titolari di un contratto a tempo indeterminato: il sindaco ha assicurato che il tfr sarà a carico dell’Inps, ma per quello servirà un vero e proprio licenziamento.

Discorso diverso per la Rap: il Comune non parteciperà al bando, sperando che vada deserto come la prima volta, in modo tale da poter far valere in un secondo momento il diritto di prelazione e concordare anche un prezzo inferiore a quello chiesto attualmente dalla curatela. Ma in ballo c’è anche il 49 per cento di Amg, finito nel calderone Amia, che piazza Pretoria potrebbe essere interessato a riacquisire.

Insomma, un’unica cabina di regia in vista del bilancio consolidato e una holding di fatto, visto che il progetto della consortile, considerata fino a qualche mese fa la panacea di ogni male, è finito miseramente in soffitta nonostante uno statuto già pronto. “Sarà questa la filosofia cui si orienteranno tutti i futuri atti dell’amministrazione – ha detto il sindaco – a partire dai nuovi contratti di servizio”.

LE REAZIONI
“All’incontro a cui erano presenti tutti i presidenti delle aziende, oltre a numerosi assessori – dice Claudio Marchesini dell’Ugl -il sindaco ci ha comunicato di voler creare un unico contenitore per le aziende mediante un tavolo serrato su questo tema. Per l’Ugl erano presenti tutti i segretari delle partecipate e come sindacato ci diciamo non contrari ad un accorpamento all’insegna della razionalizzazione delle risorse ma chiederemo al sindaco che questo non comporti la perdita di posti di lavoro o di diritti maturati negli anni. Chiediamo inoltre l’internalizzazione delle attività”.

“Dopo tanti tentativi e richieste da parte nostra per arrivare una discussione complessiva sulle partecipate, valutiamo positivamente che, purtroppo con qualche ritardo, sia iniziata un confronto sulle società del Comune per un loro riordino complessivo – dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Palermo Maurizio Calà, Mimmo Milazzo e Antonio Ferro – questo è il dato positivo. Il dato amaro è che purtroppo siamo arrivati in ritardo, dopo le segnalazioni della Corte dei Conti, che ha messo in evidenza il rischio di un disequilibrio dei conti del Comune e la necessità di un bilancio consolidato, già previsto dalla legge per il prossimo anno”. Cgil Cisl e Uil valutano positivamente l’idea del Comune di istituire una “centrale unica” dei costi per razionalizzare la spesa delle partecipate, evitare sproporzioni tra le aziende e creare un filo unico che leghi funzioni e addetti per evitare la duplicazione dei servizi. “Il Comune finalmente ha chiarito quale sarà il percorso che intende seguire attraverso una cabina di regia unica per le partecipate e una riorganizzazione sulla base della mobilità del personale tra le aziende secondo il decreto approvato dal Consiglio dei ministri – aggiungano Calà, Milazzo e Ferro – Cgil Cisl e Uil, vista la delicatezza della partita che riguarda un problema di costi sulla popolazione, a partire da tariffe che non potranno salire se i servizi sono gestiti male, si augurano che l’impostazione data, che è quella che noi avevamo suggerito, sia quella giusta. I sindacati chiedono che adesso non sia segua più la logica dell’emergenza, come è accaduto in questi anni, ma che si vada a un tavolo dove con incontri fitti con grande rigore il Comune faccia chiarezza e dica la verità sapendo che si tratta di riorganizzare l’esistente secondo i principi del bene collettivo e salvaguardano la città e i lavoratori”.

“Da tempo – dice Antonio Ferro dalla Uil – abbiamo proposto insieme a Cgil e Cisl di riorganizzare il sistema delle partecipate, anche perché dal prossimo anno avremo un bilancio consolidato per cui se un’azienda va male crolla l’intero sistema. Il sindaco ha annunciato che ci convocherà a livello confederale e poi per azienda: speriamo di riuscire a portare a regime un sistema che possa essere non più foriero di sprechi e buchi di bilancio, ma che possa dare realmente i servizi di cui la città ha bisogno. Pretendiamo la garanzia dei posti di lavoro con un piano industriale e i lavoratori dal canto loro dovranno dare un importante contributo”.

“Grazie anche all’impegno del ministro D’Alia – dice il capogruppo dell’Udc a Sala delle Lapidi, Giulio Cusumano – siamo arrivati al decreto ministeriale che autorizza la mobilità orizzontale. Imboccato questo processo virtuoso e inevitabile, si garantirà il lavoro a chi lo merita: i fannulloni non possono continuare a vivere a carico dei contribuenti palermitani”.

 


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