"Orlando è in continuità |con chi ha distrutto Palermo" - Live Sicilia

“Orlando è in continuità |con chi ha distrutto Palermo”

Fabrizio Ferrandelli

Fabrizio Ferrandelli attacca il sindaco, dopo la sua intervista a Livesicilia: "Governa col centrodestra in contrapposizione al Pd".

Intervista a Ferandelli
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4 min di lettura

PALERMO – “Il problema di Orlando è che se la prende tanto col Pd e con il governo della Regione per poi ammettere che governa grazie alle forze che hanno sostenuto Cammarata”. Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del Partito democratico, replica a muso duro all’intervista al sindaco di Palermo pubblicata oggi su Livesicilia. Il “modello da esportare” del quale parla il primo cittadino, secondo lui, che lo sfidò al ballottaggio, “non esiste affatto”.

Palermo non è da prendere come esempio da seguire?
“Io mi augurerei che lo fosse, mi creda, ho sempre sperato che la mia città potesse diventare un ‘modello’, come dice il sindaco Orlando. Ma siamo ancora molto lontani dall’averne uno da esportare, a dispetto di quello che dice uno che fa il sindaco grazie alle forze che hanno sostenuto chi in passato ha distrutto la città”.

Parla di Cammarata, immagino.
“Esatto. Il dato più allarmante che emerge dall’intervista che vi ha rilasciato è proprio questo: Orlando dice che questo ‘modello’ di città da esportare, in consiglio comunale lo porta avanti grazie al sostegno di forze che prima erano al governo. Bene: io dico che lui in realtà lui è in perfetta continuità con quelle forze. E Palermo vive gli stessi problemi strutturali che viveva due anni fa”.

Per esempio quali?
“L’elenco è molto lungo”.

Me ne dica qualcuno.
“Penso alle partecipate, penso ai rifiuti. Viviamo in una città dove per strada c’è ancora spazzatura e la società che dovrebbe gestirla e smaltirla, la Rap, produce una perdita di 800.000 euro mensili, quindi è già destinata al fallimento. E in tutto questo la tassa sui rifiuti è stata addirittura aumentata. Orlando poi parla di bilancio sanato, ma i revisori dei conti appena un mese fa hanno bocciato il rendiconto del Comune. Il centro storico, poi, continua a crollare e nessuno fa niente, salvo poi permettere il ritorno delle giostre al Foro Italico. Mi piacerebbe dire, come fa lui, che questa città è un modello, ma se si fa un esame oggettivo della realtà scopriamo che c’è una differenza tra le parole del sindaco e quello che vivono i cittadini. Il suo modello, in sostanza, è fallimentare. E lo dico forte dell’aver lanciato il modello di “doppio binario” una settimana fa”.

Lei ritiene che non funzioni la guida di Orlando? E perché?
“Guardi, pensavo che il suo limite fosse quello di un progetto individualista che porta avanti solo un leader e le sue idee, con persone in giunta che recitano come comparse. Oggi sono ancora più convinto che ci sia un problema del sindaco nell’esaminare la realtà. Parla di una Palermo che non c’è, e quindi o è vittima di un’illusione oppure peggio: è un illusionista, consapevole di non dire la verità. E per questo noi invece stiamo puntando sulla nostra idea di modello, che abbiamo inaugurato una settimana fa e che guarda alla partecipazione democratica dal basso, oltre a selezionare la leadership sul territorio. Per questo abbiamo lanciato un pensatoio, un luogo fisico in cui ci si riunisce e si parla dei veri problemi”.

Perché il Pd, invece, non aiuta Orlando? Il sindaco aveva annunciato anche il suo ingresso nel partito.
“Perché lui preferisce dialogare con il centrodestra, e dei consiglieri che perde nel frattempo, invece, non si preoccupa affatto. Come si è visto, poi, la sua adesione al Pd era solo una grande provocazione da campagna elettorale: non solo non ha preso alcuna tessera, in più governa in contrapposizione al Pd stesso”.

Cambiamo argomento. Sabato si sono svolti gli Stati generali del Pd. Finalmente le acque si sono calmate, anche tra lei e il segretario regionale Fausto Raciti?
“Sono contento che si stia procedendo lungo la direzione che io stesso avevo indicato. Proprio io, infatti, nel corso dell’ultima direzione regionale che ha confermato il mandato a Raciti, gli ho detto che se le intenzioni annunciate dalla segreteria e dai dirigenti del Pd verranno messe in pratica, sarò il primo a sostenerlo. La risposta sono stati gli stati generali. Mi è piaciuto. Soprattutto perché finalmente ho visto militanti parlare di temi veri, come l’autonomia o le riforme, e non sempre del solito rimpasto”.

Beh in realtà di rimpasto si è parlato. Ed è stato lo stesso Crocetta a farlo…
“A me francamente il tema della giunta non appassiona. Non sono e poltrone a fare le azioni del governo, ma finalmente io ho registrato una ritrovata intesa a partire dalle riforme e dalle cose da fare. Nessuno ha parlato di nomi, invece abbiamo parlato tutti di contenuti, anche Raciti. E questa sintonia penso che ci farà bene”.

Comunque il governatore non ha perso la sua durezza, e ha attaccato pesantemente alcuni esponenti del Pd coinvolti in vicende giudiziarie.
“Beh ma la questione morale, nella politica, resta sempre più che attuale e non va mai dimenticata. Oggi lo posso dire più che mai. E proprio oggi, infatti, io e Musumeci, in qualità di vice e presidente della commissione Antimafia, abbiamo presentato alla stampa il codice etico. Per chi non lo rispetterà sono previste sanzioni fino alla decadenza dei parlamentari. E questo per dire che non bastano certo le parole, in questi casi, ma servono fatti concreti come questo”.

 

 


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