Orlando e le clientele "culturali" | Altri soldi pubblici a Legambiente - Live Sicilia

Orlando e le clientele “culturali” | Altri soldi pubblici a Legambiente

Il Ministero mette i soldi e il Comune i padiglioni dei cantieri della Zisa.

PALERMO – I soldi arrivano dallo Stato. I locali sono messi a disposizione dal Comune. E così nasce il “progetto Green Lab” di Legambiente. Un “appalto” da 256 mila euro. Di questi, solo 56 mila euro verranno messi a disposizione dall’associazione ambientalista.

A cosa saranno destinate queste decine di migliaia di euro dei contribuenti? “Il progetto – si legge in una nota della Legambiente – si propone di gestire in maniera auto-sostenibile tre padiglioni dei Cantieri Culturali alla Zisa, chiamati fino adesso Spazio Marceau, di proprietà del Comune di Palermo, ai fini della valorizzazione e della piena fruizione. Si tratta dunque della prima azione di riqualificazione dei Cantieri, al fine di delinearne un nuovo corso”.

E a pensarci, come detto, sarà la stessa associazione, che nel frattempo riceve questa pioggia di finanziamenti pubblici. La prima fase, si legge sempre nella nota, prevede la ristrutturazione dell’immobile per avviare sul campo tutte le attività previste. Quali attività? È prevista la nascita di “un Centro polifunzionale in cui svolgere attività mirate al miglioramento degli stili di vita, un Centro di documentazione per l’ambiente, uno Spazio condiviso in cui organizzare eventi culturali, incontri pubblici, workshop e seminari, un Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità e di laboratori per ragazzi e uno spazio destinato al Coworking per la condivisione di professionalità e competenze, nell’ottica della gestione economica e sostenibile di spazi lavorativi e per la promozione della progettazione partecipata”.

Non solo, il progetto prevede la promozione del “turismo sostenibile con la realizzazione del marchio Legambiente Turismo Sicilia, volto a mettere in rete strutture ricettive e di ristorazione, tour operator che rispondano a requisiti di sostenibilità e qualità ambientale. Ognuna delle attività in programma avrà sempre un collegamento alle tematiche del rispetto ambientale, delle risorse naturali, delle strategie innovative per la salvaguardia dell’ambiente e sul riuso creativo dei materiali”.

E il marchio di Legambiente è uno di quelli su cui, evidentemente, il Comune di Palermo fa grande affidamento. Visto che proprio in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto, al fianco del presidente dell’associazione degli ambientalisti sedevano l’Assessore alla Cultura di Palermo, Andrea Cusumano e l’Assessore al Verde e all’Ambiente Sergio Marino. Una conferenza organizzata proprio nelle ore in cui partiva, di fatto, la campagna elettorale del sindaco Orlando.

E così, ecco che il dubbio che questa e altre operazioni possano avere anche il fine di racimolare un po’ di consenso in vista delle prossime amministrative. Un “bacino elettorale” certamente assai diverso da quello dei rioni e dei borghi palermitani. E basato semmai su iniziative di natura “culturale” ed etica con al centro l’ambiente, così come l’antimafia o lo studio dei fenomeni politici. Tutto, ovviamente, corroborato da finanziamenti pubblici che passano dalle tasche dei cittadini direttamente alle casse delle varie associazioni. Che in Sicilia, ad esempio, per anni hanno recitato il ruolo di ospite fisso nella famigerata “Tabella H” della Finanziaria. E che ultimamente non hanno visto cambiare di molto la propria condizione, attraverso bandi degli assessorati che “premiano” sempre gli stessi soggetti che da anni stanno in piedi anche e soprattutto grazie a questi contributi.

Tra questi, ad esempio, anche il Centro Pio La Torre, che appena una settimana fa ha firmato, con l’amministrazione comunale, un “protocollo dì’intesa” per la legalità. A conferma di una sintonia tra una galassia di associazioni e gli esponenti politici. In questo caso, appunto, il sindaco in carica e uscente, Leoluca Orlando.

E che la politica in questo senso giochi un ruolo di primo piano è stato evidentissimo in passato, ma anche nel recentissimo presente, quando le manovre finanziarie vengono regolarmente prese d’assalto dagli emendamenti di deputati regionali. A dimostrazione di come molti di quei finanziamenti rischino di fare rima con clientela. E la campagna elettorale è appena iniziata.


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