Orlando, Falcone | e la cattiva memoria - Live Sicilia

Orlando, Falcone | e la cattiva memoria

Le polemiche sul giudice
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Giovanni Falcone

Orlando invita il ministro Alfano a ricordare Falcone nel modo giusto. Per la verità, chi scrive ricorda benissimo l’Orlando di un’epoca fa. Come dimenticare la frase dei cassetti, i misteri?  Chi scrive ricorda i  toni aspri usati dal sindaco Orlando nei confronti di Giovanni Falcone, in più occasioni. Toni di legittima critica, su cui l’ex primo cittadino di Palermo è tornato più volte, attribuendoli alla  “difficoltà di comprensione”. Cioè? Chi non aveva capito un tubo? E come definire l’esposto al Csm che tutti rammenteranno?  Cosa pensa Leoluca Orlando di Giovanni Falcone, ma sul serio? Ritiene – come sembrò allora – che ci fossero zone di penombra più o meno consapevoli nell’azione della Procura e nell’operato del giudice assassinato a Capaci? Noi siamo qui e vorremmo saperlo. Fino ad allora, prudenza e chiusura a chiave delle anticamere del sospetto. Non si possono imputare al ministro Alfano la cattiva memoria e l’incoerenza (che in senso assoluto l’orrendo pasticcio delle intercettazioni testimonia) se non si chiariscono punti talmente delicati. Si rischia di ricevere come un boomerang, sia pure in chiave rovesciata, il medesimo addebito.

E che dire di certi commenti del Giornale di Sicilia, molto netti nei confronti del maxi processo? E che dire di un articolo di “Repubblica” sul presunto esibizionismo letterario del giudice? E che direbbero oggi tutti gli illuminati progressisti, come l’avvocato Galasso,  che si scandalizzarono per “l’abbraccio” del magistrato col ministro Martelli? Parliamo degli ottimi benpensanti che imputarono mancanza di limpidezza a una scelta operata ancora una volta per incompeso spirito di servizio da Giovanni Falcone.

Non ci piace la vulgata del Falcone supereroe. Siamo davanti all’esempio incorrotto di un uomo ovviamente fallibile, che soffrì in eccesso per la la delegittimazione di ipocriti magari di buona volontà, che agì per senso del dovere, con tutti gli inciampi verosimili della sua umanità profonda. Non ci scandalizziamo per le critiche. Però dal ’92 in poi abbiamo registrato un’anomala impennata di iscrizioni al club “Amici di Giovanni Falcone”. Lo statuto dell’associazione prevede una marcia col fiore in mano ogni 23 maggio.  Nulla di male, non ci permettiamo di scrutare nel mistero dei cuori.  Solo vorremmo consigliare ai critici di ieri, che sono, nel frattempo  diventati incensatori di oggi, mitezza e prudenza. Ci pare che nessuno abbia le carte in regola per  scagliare il primo crisantemo.


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