Ospedale, è guerra tra sindaci| Lunedì Bonaccorsi tornerà all’Asp - Live Sicilia

Ospedale, è guerra tra sindaci| Lunedì Bonaccorsi tornerà all’Asp

Anche il Megafono interviene sulla questione. “Il pronto soccorso – si legge – non può più essere salvato”. Ad agosto però Caudo aveva promesso il potenziamento. Interviene Enzo Caragliano, sindaco di Riposto.

GIARRE. Non sembra soddisfacente il crono – programma di interventi per l’ospedale Sant’Isidoro di Giarre, inviato ieri dall’Asp di Catania al sindaco Roberto Bonaccorsi. Il primo cittadino giarrese, che nei giorni scorsi ha trasferito per protesta le proprie attività nel nosocomio di via Forlanini, con la conseguente eco mediatica, è stato convocato giovedì dal direttore generale dell’Asp, Ida Grossi, per essere rassicurato sull’impegno profuso per l’ospedale. Fatti concreti, questo ha chiesto Bonaccorsi ai vertici dell’azienda sanitaria etnea. Ma il piano stilato, e di questo il sindaco giarrese discuterà lunedì con il manager sanitario, ad oggi risulterebbe carente. “L’ospedale è privo di mezzi strumentali e di personale adeguato – dice il primo cittadino – Il problema non riguarda solo il pronto soccorso ma l’intera struttura”. Perfino negli spazi a verde esterni, abbandonati all’incuria, nei giorni scorsi sarebbero intervenuti i giardinieri comunali.

Ma la provocazione di Roberto Bonaccorsi non è piaciuta ad alcuni colleghi del comprensorio. In una nota congiunta, firmata da quattro dei dieci sindaci del distretto sanitario, Riposto, Calatabiano, Fiumefreddo di Sicilia e Sant’Alfio, il primo cittadino giarrese viene bacchettato per non aver coinvolto nell’iniziativa, seppur definita valida e condivisibile, l’intero distretto. “Nessuno di noi ha mai pensato – si legge nella nota – che l’ospedale S. Isidoro è una proprietà privata”.

Un documento però, quest’ultimo, a sua volta non condiviso con gli altri sindaci del distretto. Il primo cittadino di Piedimonte Etneo Ignazio Puglisi, infatti, non sarebbe stato contattato. D’altronde non è un mistero, in riva allo ionio, che la “competizione” tra i due, nata all’indomani delle elezioni, non si sia mai sopita. Le parole pronunciate durante l’ultima seduta di consiglio comunale a Riposto dal primo cittadino Enzo Caragliano, ben più dure di quelle espresse nella nota, ne sono una prova. Nel corso dell’attività ispettiva è il consigliere d’opposizione Ezio Raciti ad aprire la questione ospedale e a presentare successivamente un atto di indirizzo per impegnare l’amministrazione comunale ad intraprendere azioni di salvaguardia del nosocomio di via Forlanini. Caragliano non prende bene la presentazione dell’atto di indirizzo, salvo poi sposare l’iniziativa dopo il voto unanime del consiglio comunale.

Il primo cittadino ripostese accusa Bonaccorsi di scorrettezza nei confronti dei sindaci e dell’intero hinterland. Non solo. Lo accusa di essersi fatto promotore dell’iniziativa in difesa del Sant’Isidoro per sviare l’attenzione dai propri problemi politici. E non sembra una coincidenza che queste stesse parole siano utilizzate oggi nel comunicato inviato all’unisono dal coordinamento provinciale e jonico del Megafono. D’altronde il movimento di Crocetta è ad oggi l’alleato principale dell’amministrazione Caragliano. Un sodalizio che non può non imbrigliare le azioni politiche intraprese contro il Governo regionale.

Nella nota il Megafono definisce irresponsabili coloro che vogliono ancora aperto un pronto soccorso, come quello dell’ospedale Sant’Isidoro, ormai irrecuperabile. Inutile proseguire lo stato agonizzante che serve – si legge nella nota – soltanto a qualche dipendente ‘amico’ e non offre nessun servizio per il territorio e per gli utenti. La difesa del pronto soccorso di Giarre doveva essere fatta quando l’ospedale veniva smontato pezzo per pezzo e non certo oggi”.

Parole che fanno un po’ sorridere alla luce di quanto dichiarato lo scorso 14 agosto da Giuseppe Caudo, nel corso di un vertice in ospedale organizzato all’indomani della protesta dei sindaci allo svincolo autostradale di Giarre. Protesta a cui, per ragioni di opportunità politica, non prese parte nessuno dei rappresentanti dell’amministrazione comunale ripostese.

“L’ospedale non chiude e va potenziato, sono queste le intenzioni del presidente Crocetta – diceva allora a LiveSiciliaCatania Giuseppe Caudo – Va subito potenziato il pronto soccorso e qualche reparto annesso. Nel brevissimo dobbiamo dare risposte. L’impegno che noi ci prendiamo è di poter tornare tra un paio di settimane e poter dire che abbiamo fatto bene questo. L’Asp deve lavorare subito su questo. Daremo così – conclude Caudo – tranquillità al territorio e ai sindaci che stanno facendo una giusta battaglia”.

Da allora sono trascorse ben più di due settimane e l’annunciato potenziamento non è mai stato avviato. Un cambio di rotta, in linea con quelli più volte compiuti dal Governo regionale. Il sindaco di Giarre, dal canto suo, non vuole entrare a gamba tesa nella polemica aperta. Ma non rinuncia a togliere qualche sassolino dalla scarpa. “Non ho sentito alzarsi dal territorio – dice Bonaccorsi – nessuna voce di protesta quando l’assessore regionale Lucia Borsellino ha annunciato, nel novembre dello scorso anno, la chiusura dell’ospedale né quando è stato pubblicato, lo scorso gennaio, il nuovo Piano di riqualificazione e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera”.

Nulla di più dichiara oggi. Ma Bonaccorsi subito dopo l’incontro di lunedì con il direttore generale dell’Asp di Catania, invierà una nota sull’intera vicenda ospedale degli ultimi sette mesi. Una nota che si preannuncia al vetriolo.

INTERVIENE IL SINDACO DI RIPOSTO, ENZO CARAGLIANO

Il sindaco di Riposto Enzo Caragliano in relazione all’articolo titolato Ospedale, è guerra tra i sindaci. Lunedi Bonaccorsi tornerà all’Asp, ai fini di una corretta informazione, precisa quanto segue: “L’articolo pubblicato da Live Sicilia relativamente ad una guerra tra sindaci è destituita di fondamento e le imprecisioni nel corpo dell’articolo sono molteplici e forvianti. La presa di posizione assunta dal sottoscritto, unitamente ai sindaci di Fiumefreddo, Calatabiano e Sant’Alfio, è stata dettata dalla necessità di rimarcare alcuni aspetti irrituali in ordine al fatto che il sindaco di Giarre Bonaccorsi, non ha inteso concertare con gli altri sindaci l’occupazione del presidio ospedaliero S.Isidoro. Il comunicato congiunto è stato scritto a quattro mani e lo abbiamo firmato dopo un rapido giro di telefonate estemporaneo senza che si volesse escludere qualche altro sindaco. Non si comprende, pertanto, il motivo perché qualcuno debba manifestare risentimento. Ma non mi risulta. Tranne che per l’articolista. Nell’articolo, poi, si cita un duello rusticano che il sottoscritto avrebbe avviato con il sindaco di Giarre, Bonaccorsi. Gravissima l’allusione usata dalla giornalista che farebbe immaginare un clima pesante, ostile; per questo passaggio mi riservo di intervenire nelle sedi opportune giacchè non solo non risponde a verità ma è grave in quanto il concetto del duello rusticano lede fortemente la mia immagine di persona e di rappresentante delle istituzioni. Non si comprende, inoltre, in quale mia dichiarazione virgolettata avrei mai fatto riferimento alla volontà del sindaco Bonaccorsi di sviare l’attenzione per i suoi problemi politici in Consiglio, concentrandosi sull’ospedale. Falso. L’articolista, evidentemente avrà letto qualche considerazione esterna, non certo riconducibile al mio pensiero, addebitandomi deliberatamente frammenti di virgolettati che invece sono riportati sulla nota stampa del coordinamento del Megafono. Quanto all’atto di indirizzo del Consiglio comunale, ancora valanghe di falsità gratuite: ho espressamente chiarito di essere compiaciuto per il lavoro del Consiglio che mi ha affidato l’incarico di seguire, come peraltro ho sempre fatto in questi anni, le vicende dell’ospedale di Giarre. In ultimo ricordo un altro spiacevole episodio riguardo le iniziative intraprese in sostegno dell’ospedale. Nell’agosto scorso, in occasione di un’altra manifestazione, stavolta all’uscita dell’autostrada, il sottoscritto si trovava all’estero. Orbene, il sindaco Bonaccorsi, non ha ravvisato la necessità di invitare il vice sindaco Gianfranco Pappalardo Fiumara, escludendo di fatto il Comune di Riposto dall’iniziativa a sostegno del presidio ospedaliero di Giarre. Questi sono i fatti. Nulla di più”.

Enzo Caragliano, Sindaco di Riposto

 

 


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