Palazzo delle Aquile, iniziato il trasloco poi si passerà alla ristrutturazione - Live Sicilia

Palazzo delle Aquile, iniziato il trasloco poi si passerà alla ristrutturazione

Verranno spesi circa sei milioni di euro
PALERMO
di
0 Commenti Condividi

PALERMO – È iniziato stamane il trasloco per una parte degli uffici del Palazzo delle Aquile, sede del Municipio di Palermo. Il trasferimento è necessario per avviare i lavori di ristrutturazione dell’intero edificio. Ad eseguire la manutenzione straordinaria sarà la Ati Co.San srl vincitrice della gara d’appalto. Il contratto era stato firmato a metà dello scorso dicembre. L’aggiudicazione era avvenuta con un ribasso del 27 %. Verranno spesi circa sei milioni di euro.

Per avviare il cantiere edile è necessario sgomberare il palazzo da mobilio e suppellettili. Entro oggi sarà completato il trasferimento del pianterreno. Per prima sono state svuotate le stanze dei gruppi consiliari. All’opera la ditta traslochi di Gregorio Lo Porto che conta di finire il lavoro entro dopodomani. Scatole e armadi saranno trasferiti, provvisoriamente, nell’ex caserma Falletta, in via Spirito Santo, e alla Fiera del Mediterraneo.

La ristrutturazione dell’Ati Co.San srl procederà per fasi progressive e durerà, almeno nelle previsioni progettuali, quattro anni. La prima fase prevede una spesa di 700 mila euro, proseguirà per un anno, e riguarderà l’atrio (ma anche il lucernaio), il piano terra e quello interrato, compreso il rifugio antiaereo. Verrà interessata, ma in un secondo momento, anche la sala delle Lapidi dove si riunisce il Consiglio comunale. Le attività potrebbero proseguire al Palazzo Comitini e palazzo Belvedere come previsto dal presidente Giulio Tantillo.

Il progetto di restauro era stato approvato nel dicembre del 2016 dalla giunta presieduta da Leoluca Orlando e prevede, tra l’altro, interventi “di riorganizzazione degli ambienti ed adeguamento alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sugli impianti tecnologici”.

A vigilare sulla conservazione del bene è la Soprintendenza per i Beni Culturali.


0 Commenti Condividi

Le nostre top news in tempo reale su Telegram: mafia, politica, inchieste giudiziarie e rivelazioni esclusive. Segui il nostro canale
UNISCITI


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI

Commenti

    Nella realtà il consiglio comunale di Palermo ha dato il via libera al piano 2020/2022, ampiamente scaduto,stralciando semplicemente dall’elenco annuale la linea A del tram , così si potrà passare, finalmente, a discutere di quello di quest’anno; un esito in realtà annunciato, visto che il sindaco Leoluca Orlando non ha più da tempo la maggioranza a Sala delle Lapidi.
    L’emendamento ha semplicemente stralciato dall’elenco annuale la linea A, ma non l’ha eliminata, il che vuol dire che potrebbe essere nuovamente inserita nell’elenco annuale del 2021.
    Lo stralcio costringerà però a rivedere il progetto, provocando dei ritardi.
    Per Orlando tale stralcio comporterà la perdita dei finanziamenti mentre per il consigliere comunale Ugo Forello, lo stralcio della linea non comporterà la perdita di alcun finanziamento visto che la tratta verrebbe solamente accantonata.
    Chi ha ragione?
    Comunque la decisione è certamente grave e lascia molte perplessità.
    Se il consiglio comunale rappresenta la volontà dei cittadini , la schiacciante vittoria dell’ opposizione( ben 22 consiglieri su 40) dimostrerebbe che la gran parte dei cittadini non vuole il tram in via Libertà?
    Se nemmeno gli “orlandiani” su questo argomento si sono trovati d’accordo ( 9 voti favorevoli e 3 astenuti) forse dobbiamo pensare che nemmeno loro vogliono il tram?
    Personalmente non lo credo ma i numeri sono macigni .
    Perché questa clamorosa bocciatura?
    Purtroppo il tram è stato caricato di significati politici evidenti.
    Il tram, a torto o a ragione, rappresenta il duo Orlando – Catania: bocciando il progetto del tram si è voluto bocciare questa fallimentare “amministrazione” comunale.
    A conferma di ciò ricordiamo che il centro destra nella realtà non è contraria al tram e lo dimostra il fatto che le 3-4 linee tranviarie esistenti le ha realizzate la giunta Cammarata ( Orlando, come al solito, ha solo inaugurato l’ opera).
    E allora?
    Orlando, se voleva il tram, avrebbe potuto blindarlo con un referendum popolare, tra l’ altro previsto dalla normativa.
    Invece Orlando ha preferito organizzare dei convegni “farlocchi” dove si è impedito agli oppositori di partecipare.
    Ora paga gli errori e la cattiva gestione della vicenda.
    Invece di cercare di salvare il salvabile, Orlando e Catania buttano benzina sul fuoco delle polemiche.
    Che Orlando non ha le idee chiare lo dimostra l’ incredibile dichiarazione dopo la bocciatura
    “Un atto di irresponsabilità politica che produce danni incalcolabili per la città e che l’Amministrazione comunale cercherà di limitare facendo valere la evidente illegittimità di questa scelta amministrativa in ogni sede competente. Siamo in presenza di una scelta palesemente illegittima ……Questa opera si realizzerà e la prossima amministrazione avrà il privilegio di inaugurarla. ……. Non vogliamo subire questa angheria, per questo andremo avanti fino in fondo”.

    Ma il sindaco di minoranza si rende conto che nemmeno i suoi fedelissimi sono con LUI e che tra 5 mesi dovrà lasciare la sua amata poltrona?

    Ancora più incredibile l’intervento dell’ assessore “sfiduciato” Giusto Catania:

    “Sarà poi la magistratura a verificare se ricorrono gli estremi di reato o il danno erariale”

    Cioè Catania spera che la Magistratura, che sta indagando questa Giunta per i bilanci taroccati, dovrebbe indagare il Consiglio comunale per….danno erariale e forse…… imporre il tram ?

    Forse invece di dire stupidaggini Orlando e Catania cerchino di aprire un dialogo con gli oppositori e cercare un accordo per salvare il salvabile.

    Ma forse nemmeno Orlando crede nel tram
    Al di la delle chiacchiere la palla adesso torna ai palermitani che con il voto di primavera potranno decidere quale modello di mobilità sostenere.
    Ma prima, il nuovo sindaco, dovrà ricostruire la viabilità della città distrutta dalle “visioni” del vecchio sindaco .

    Leoluca Orlando cascio mandatelo via

    Quello che il dott. Puglisi evidenzia in questo articolo è a mio avviso frutto della profonda incultura e inciviltà del siciliano.

    Solo che impostare una battaglia politica sul tram è quanto di più demenziale si possa concepire.

    Poi in una città come Palermo, dove ieri – ed è un fatto reale – io ho impiegato un’ora di orologio per andare dalla zona della stazione Notarbartolo alla rotonda di via Oreto e dove le uniche cose che si muovevano erano le vetture tranviarie… ecco a me l’atteggiamento dei detrattori festanti pare come quello del marito felice di essersi tagliato i testicoli per fare un dispetto alla moglie fedigrafa.

    Concordo con il catanese volante. Del resto Catania oggi si ritrova una metropolitana seconda solo a quelle di Milano e Roma, e pari a quella di Torino. Ma di che cosa parliamo? Palermo resterà sempre un paesone di 1 milione di abitanti. Essere città è una questione di testa.

    A Palermo i residenti sono poco piu’ di 600 mila, quindi ben distante dal famoso milione.

    Tram in via Liberta’ con i cordoli di cemento armato sarebbe una ca……colossale

    Come rovinare ulteriormente una città già rovinata irrimediabilmente

    Rinunciando al tram in via Libertà avete dimostrato di non volere fare compiere alla nostra Città un passo decisivo verso un futuro sostenibile che ci sarebbe riconosciuto dal mondo intero così come i diritti civili e l’accoglienza. Dovreste vergognarvi.

    A Palermo servirebbe una vera metropolitana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *