Comincia il vertice: Lagalla in pole, l'appello di Miccichè

Il vertice si è concluso, Micciché: “L’accordo è vicino”

Si conclude l'incontro dato per decisivo. Passi in avanti, ma l'intesa ancora non c'è.
PALERMO 2022
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7 min di lettura

“Siamo molto vicini, l’accordo di massima c’è. Siamo ai dettagli. Il candidato unitario ci sarà quando saranno sciolti tutti i nodi. Franco Miceli (il candidato del centrosinistra, ndr) può stare tranquillo”. Sono le parole del leader di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, alla fine della riunione del centrodestra, con tutti i dirigenti della coalizione. Il confronto proseguirà domani per limare quei dettagli.

L’intesa, dunque, ancora non è stata raggiunta, ma il leader di Forza Italia in Sicilia, si dice ottimista. Durante l’incontro ha chiesto a ‘Fratelli d’Italia’ un ‘atto di generosità’. Si può tradurre così: non parliamo in questo momento della posizione di Nello Musumeci e della sua voglia di ricandidatura alla Regione, concentriamoci su Palermo. Questa sarebbe la premessa per discutere del ritiro di Francesco Cascio e anche di Totò Lentini.

Ottimismo anche per Roberto Lagalla: “Stiamo andando avanti bene, la volontà generale è quella di andare uniti. Si parla di programma, di lavoro comune e siamo sulla strada di raggiungere un accordo nelle prossime ore. E’ un tavolo di lavoro che continua”. Mentre alcune voci di FdI avrebbero insistito sul fatto che è essenziale avere garanzie sul Musumeci bis.

E’ stata un’altra giornata tormentata (come riassumiamo nel secondo titolo di questo articolo, mentre, più in basso ci sono gli aggiornamenti con cui abbiamo seguito l’incontro). Con indiscrezioni su grandi elettori di Forza Italia che sarebbero pronti a giocare la partita con Roberto Lagalla, candidato sostenuto fortemente Fratelli d’Italia, un ‘rischio’ che avrebbe convinto proprio Miccichè a cercare un accordo. Che, tuttavia, stasera non è stato raggiunto. Nella speranza, per il centrodestra, di chiudere domani.

Il vertice difficile

Il centrodestra, in giornata, potrebbe scegliere il candidato sindaco unitario per Palermo, o, almeno, provarci. L’appuntamento è per un vertice da qui a poche ore. La riunione, prevista per stamattina, è stata spostata al pomeriggio anche per l’incrocio con impegni istituzionali legati alla Finanziaria. Ma è un segnale che corrobora il contesto: ci sono ancora molte cose da appianare e niente può essere dato per scontato. (guarda gli aggiornamenti in tempo reale coda all’articolo)

Saranno presenti – secondo i rumours – i tre contendenti formalmente in campo, con lo scontro polarizzato fra i primi due: Francesco Cascio, Roberto Lagalla e Totò Lentini, vicinissimo al ritiro. Intanto, oggi, all’incontro tra i candidati, al liceo ‘Garibaldi’ (nella foto), Cascio non si è presentato. Un’assenza che si è notata, ma che sarebbe stata causata – così filtra – da questioni private. Si sta davvero convergendo su Lagalla? E’ la soluzione più accreditata, ma si dovranno attendere gli esiti dell’incontro per sciogliere la riserva e – giova ripeterlo – nulla sembra scontato.

Ieri, proprio Francesco Cascio, il medico candidato da Forza Italia e Lega, ha rilasciato una dichiarazione a LiveSicilia.it: “Ci sono tutte le condizioni per una candidatura unitaria del centrodestra, per vincere e, cosa più importante, governare, come ho sempre sostenuto. Siamo tutti innamorati di questa città. Anche il professore Lagalla, a cui riconosco amore per Palermo, ci rifletta e magari pensi a compiere un passo di lato”. Significa, a interpretarla, che l’intesa è, appunto, a portata di mano. Ma che non è semplicissima.

Il nome di Lagalla, dalle notizie che giungono, sembra, dunque, non lontanissimo dall’investitura. Tuttavia, bisogna vedere, se ci si arriverà, come ci si arriverà. Il comunicato in cui ieri Gianfranco Miccichè e l’autonomista Lentini annunciavano la ritrovata concordia – è vero – glissa sulle candidature. Però, i lentiniani, con Forza Italia, sarebbero un valore aggiunto numericamente importante.

Il nodo resta sempre quello del rapporto tra Palazzo delle Aquile e Palazzo d’Orleans, ovvero della sfida sul sindaco di Palermo, legata alla riconferma della candidatura di Nello Musumeci alla Regione, ipotesi, al momento, divisiva. Ragionando: il via libera di tutti per Lagalla sarebbe dato più facilmente, se si decidesse di accantonare ogni discorso sulle regionali, concentrandosi soltanto su Palermo.

Altrimenti, la proposta ai meloniani, che caldeggiano la ricandidatura del presidente. potrebbe essere: insistete su Musumeci? Benissimo, allora il nostro candidato su Palermo resta Cascio e sia Lagalla a trarne le conseguenze. L’ex rettore è il favorito, ma, ancora, tutto è possibile.

Aggiornamenti

Fonti di FdI riferiscono all’ANSA che il partito non farà alcun passo indietro rispetto all’impegno preso per la vice-sindacatura col sostegno dato al candidato sindaco a Palermo, Roberto Lagalla, ufficializzato nei giorni scorsi dal coordinatore Giampiero Cannella. “Nessun altra ipotesi è percorribile” è la considerazione in vista della riunione del centrodestra. A occhio e croce, gli animi non sono serenissimi.

Nella stanza del governo a Palazzo dei Normanni, dove nella sala d’Ercole intanto si sta discutendo il ddl stabilità, sono riuniti alcuni dirigenti dei partiti di centrodestra che appoggiano Roberto Lagalla, candidato sindaco di Palermo. All’incontro sta partecipando anche Lagalla. Sono presenti Giampiero Cannella e Roul Russo di FdI, l’ex candidata sindaca Carolina Varchi (FdI), Ruggero Razza e Alessandro Aricò di Db, Mimmo Turano dell’Udc e Filippo Tripoli, responsabile enti locali di Italia Viva.

E che gli animi non siano serenissimi lo dimostrano le voci delle ultime ore. Oltre al problema di fondo su Musumeci, ce n’è un altro: gli incarichi. La questione del vicesindaco sollevata dai meloniani è solo uno dei punti caldi.

“Continua il lavoro per definire il programma da sottoporre ai cittadini. Stiamo anche ultimando il nostro comitato. Ci vediamo presto in via Castriota n.4″. Così scrive Francesco Cascio sui social.

Prima della riunione di stasera, ci sono una serie di sub-riunioni di corrente che si stanno celebrando. Una parte di Forza Italia, gruppi e figure che sul territorio hanno voti e spostano il consenso – ipotesi che abbiamo ventilato nei giorni scorsi – avrebbe rappresentato a Gianfranco Miccichè il gradimento per Lagalla. Un elemento in più sul tavolo delle trattative.

“Siamo in netto ritardo, oltre questo pomeriggio non si può andare. Quello che noi di ‘Prima l’Italia’ diciamo da giorni, avendolo dimostrato nei fatti facendo un passo di lato per quanto riguarda il nostro candidato, credibile e autorevole, che era Francesco Scoma, è che il centrodestra non può presentarsi diviso, bisogna avere un solo candidato e dimostrare senso di responsabilità e gioco di squadra mettendo da parte personalismi e risentimenti”. Lo dice il leader siciliano di Lega-Prima l’Italia, Nino Minardo. “Per quanto ci riguarda si decide oggi e occorre uscire fuori un nome unico del centrodestra a Palermo. Se Lagalla è ipotesi probabile? Certamente, è persona che stimo e sicuramente all’altezza, così come lo è Francesco Cascio – aggiunge -. Auspico che entro stasera ci sia un solo candidato del centrodestra. Di regionali la coalizione ne parlerà successivamente e sarà la classe dirigente siciliana, senza alcuna imposizione romana, a fare sintesi scegliendo la soluzione che unisce di più e che ci consentirà di vincere”.

Secondo indiscrezioni, si starebbe andando, come testimoniano le parole del segretario della Lega, Nino Minardo e voci raccolte da Livesicilia.it, verso la convergenza su Roberto Lagalla per la candidatura unitaria. Anche Gianfranco Miccichè sarebbe pronto a dare il via libera. Ma non sarà comunque un incontro semplice. Ci sono molti aspetti da limare e c’è da convincere Francesco Cascio a ritirare la candidatura.

Il vertice è cominciato con un’ora di ritardo. Ci sono tutti e tre i candidati a sindaco, Francesco Cascio, Roberto Lagalla e Totò Lentini, il coordinatore di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè, Marianna Caronia e Vincenzo Figuccia per la Lega, Ester Bonafede e l’assessore regionale Mimmo Turano, Udc, Giampiero Cannella e Carolina Varchi per FdI, Andrea Mineo di Forza Italia, l’esponente della giunta Musumeci Totò Cordaro, Antonello Antinoro (Noi con l’Italia), Alessandro Aricò di DiventeràBellissima e il leader della Nuova Dc Totò Cuffaro.

Poche le notizie che filtrano dal vertice del centrodestra. Si sta parlando di Palermo e dei programmi. Ci sarebbe stato una sorta di appello di Gianfranco Micciché a FdI: sul tema del ritiro di Cascio e di Lentini, il pezzo forte siciliano di Forza Italia avrebbe chiesto a ‘Fratelli d’Italia’ ‘generosità’. Potremmo interpretarla come la sottolineatura di un sacrificio che dovrebbe essere debitamente considerato, soprattutto evitando di parlare adesso di Musumeci. L’incontro continua. Indiscrezioni sostengono che Micciché possa convergere su Lagalla, per non andare incontro a brutte sorprese e alla diaspora di grandi elettori azzurri che cambierebbero campo.

“Siamo ancora all’alba”, commenta qualcuno dei presenti al vertice del centrodestra. Si discute in in clima cordiale, ma l’intesa ancora non c’è.

“Siamo molto vicini, l’accordo di massima c’è. Siamo ai dettagli. Il candidato unitario ci sarà quando saranno sciolti tutti i nodi. Franco Miceli, (il candidato del centrosinistra, ndr) può stare tranquillo”. Lo dice il leader di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, alla fine della riunione del centrodestra. Il confronto proseguirà domani.


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