Palermo, ai Tributi nuovi funzionari

Palermo, ai Tributi nuovi funzionari. Artale: “Chi pensa ai contribuenti?”

Varchi: “Chiediamo pazienza al Centro ma niente corsie preferenziali”

PALERMO – Nove funzionari lasciano l’ufficio Tributi e altrettanti li rimpiazzano, con altri 11 che arriveranno a gennaio. Buone notizie per il comune di Palermo, il cui settore dedicato alla riscossione delle tasse ha rischiato di andare in tilt a causa delle dimissioni dei burocrati entrati in servizio ad aprile ma che hanno lasciato per accettare un contratto a tempo indeterminato all’Asp. L’amministrazione guidata dal sindaco Roberto Lagalla è però riuscita a rimpiazzarli, ascoltando l’allarme dei dirigenti che in una lettera si erano definiti “generali senza truppa e con armi spuntate per fare la guerra”. Lo scorrimento della graduatoria consentirà di far arrivare nuovi rinforzi e tutti ai Tributi.

Artale: “Il Comune ci vessa”

Un caso sollevato da LiveSicilia e che non ha mancato di provocare reazioni in città, fra cui quella del presidente del Centro Padre Nostro Maurizio Artale. “Dalla prospettiva del Comune si pensa immediatamente a tutti gli evasori che continueranno a godere di queste disfunzioni – dice Artale -. Purtroppo credo che sia necessario e giusto cambiare prospettiva e assumere anche quella del cittadino e quella di un ente caritativo, come il Centro di Accoglienza Padre Nostro fondato dal Beato Giuseppe Puglisi, che viene ‘vessato’ dal Comune di Palermo perché in sette anni non ha ancora regolarizzato la sua posizione”.

“Il funzionario è andato via…”

“Il Comune – continua Artale – ha fatto pagare al Centro per due volte la stessa imposta Imu non dovuta e per la quale il nostro ente ha vinto il ricorso. Ci continua ad inviare cartelle Tari di immobili che il Centro non ha più da oltre due anni, come l’Auditorium ‘Di Matteo’, peraltro con superficie di 1.000 metri quadrati , quando in realtà sono 500. Finalmente avevamo trovato un funzionario che si era preso in carico la nostra pratica ma, ad un tratto, è sopraggiunta la doccia fredda delle dimissioni”. “Per quanto tempo ancora il Centro deve subire queste vessazioni? Perché di questo si tratta – aggiunge il presidente del Centro Padre Nostro -. Se, nelle more, non paghiamo, il Comune trattiene alla fonte gli importi sulle spettanze che deve al Centro per i servizi che offre. Tutti sono a conoscenza di questa situazione a dir poco kafkiana: la Commissione al Bilancio, con cui ho avuto due audizioni, per tutte le amministrazioni che si sono succedute, così come i due sindaci, i due vicesindaci, i due assessori. Noi continueremo a credere e sperare che prima o poi la giustizia trionferà, ma per adesso solo noi ne sosteniamo i costi”.

Varchi: “Niente corsie preferenziali”

“La situazione del centro Padre Nostro è presa in carico dall’ufficio Tributi per la gestione in via conciliativa mediante interlocuzione col procuratore scelto dall’ente – replica il vicesindaco e assessore al Bilancio Carolina Varchi -. Sono questioni impositive risalenti a molti anni fa che stiamo cercando di risolvere. Grazie all’innesto dei nuovi funzionari, questa e altre questioni irrisolte per anni troveranno ascolto e soluzione. Chiedo al Centro Padre Nostro un po’ di pazienza, così come già detto a tutti i consiglieri che hanno sollecitato la vicenda. Non vi sono volontà vessatorie nei confronti di alcuno ma la situazione deficitaria in cui abbiamo trovato gli uffici ci impone, come saggiamente a più riprese ribadito dal Capoarea, di non creare corsie preferenziali in favore di alcuni contribuenti e inevitabilmente a discapito di altri”.

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