PALERMO- “La candidatura di Davide Faraone ha un pregio: quello di fare chiarezza. E’ sceso in campo, ha detto che si candiderà a sindaco e che desidera raccogliere tutte le energie per ricostruire Palermo, città che è stata obiettivamente stravolta e devastata dalla ultima amministrazione comunale, senza se e senza ma. Davide è palermitano, quindi conosce la città, il suo percorso politico lo conosciamo, si può condividere tutto o in parte ma la sua onestà, sensibilità ed esperienza, credo la riconoscano tutti e tutte, anche i suoi avversari politici”. Così, in una nota, la presidente nazionale di Arcidonna, Valeria Ajovalasit.
“Candidatura vincente”
“La sua candidatura sarà vincente – aggiunge – se riuscirà a fare due cose, la prima: definire i contenuti del programma, con pochi punti fondamentali per rispondere ai bisogni elementari di questa città straordinaria, punti chiari e credibili che devono dare il senso della visione complessiva di dove vuole andare Palermo. Per fare questo abbiamo bisogno di sgombrare il campo da pregiudizi, odi, vecchi rancori e lavorare mettendo in campo tutte le migliori energie e intelligenze di questa città, e ne ha tante. A Davide non chiederei di cominciare a costruire tavoli politici con forze nuove o forze vecchie, ma semplicemente di costruire un percorso condiviso con la città di Palermo, con le cittadine e i cittadini”.
“Immergersi nei quartieri – continua la Ajovalasit – da quelli più decentrati a quelli del centro, una grande campagna di ascolto e di condivisione, perché se non si riuscirà a costruire un percorso di questo tipo il rischio sarà quello, ancora una volta, di dividere, di continuare a fomentare i pregiudizi e il vecchio modo di fare politica. La città di Palermo merita altro, se saprà fare questo io credo che la candidatura di Davide potrà davvero raccogliere grandi energie e grandi intelligenze, lavorando sulla ricostruzione. Se invece si limiterà a ripercorrere i vecchi meccanismi dei tavoli dei partiti, degli accordi sottobanco o alla luce del sole, non si andrà da nessuna parte”.
“Una città stanca”
“Questa città mi sembra stanchissima – sottolinea la presidente di Arcidonna – sfinita, una città che non riesce neanche a seppellire i propri morti, una città devastata dalla spazzatura senza più alcuna regola, una città ormai dove ognuno fa quello che crede perché tanto nessuno controlla, è una città che non ha più anima, perché Palermo sta perdendo anche la sua anima. Quell’anima che l’ha sempre distinta per la sua ricchissima storia e cultura. Occorre riallacciare questi fili straordinari e ritessere una tela sfilacciata e logora che Palermo non merita”.
Davide è sceso in campo – conclude – ma questo non basta, perché Palermo può rinascere se ognuno di noi farà la sua parte, se si metterà in gioco, ognuno con la propria competenza, con il suo bagaglio ricco o povero, grande o piccolo, con la sua onestà e intelligenza, in grado di ricostruire una comunità laboriosa. Davide con la sua candidatura ha lanciato un messaggio a tutte quelle persone che amano Palermo, che hanno voglia di cambiare e di costruire qualcosa di nuovo. Se invece si ripercorrerà la vecchia strada logora della politica, allora, anche la sua candidatura non avrà la possibilità di vincere e di presentarsi come la grande novità”.