Baida, al posto dell’asilo un antenna 5G: “Lanciamo una petizione“

Baida, antenna 5G al posto di un asilo: “Petizione per bloccare i lavori”

Una borgata in rivolta

PALERMO – I residenti di Baida, a Palermo, sono in rivolta. La recente notizia dell’installazione di una antenna 5G di proprietà di Inwit spa, in un terreno di via alla Falconara, a ridosso delle abitazioni, ha fortemente turbato le famiglie che vivono nella circoscrizione interessata dal cantiere. Il quartiere aspetta da anni la realizzazione di una materna che, in base al Piano regolatore vigente del comune di Palermo, sarebbe dovuta proprio sorgere in quella zona.

Il terreno interessato

L’asilo nido è infatti una struttura che manca nelle aree di Baida e Boccadifalco e i cittadini che ci tenevano parecchio ad averlo non hanno per nulla intenzione di rassegnarsi e di vedere costruita una antenna al suo posto.

Per questo, circa trenta persone si sono riunite venerdì pomeriggio scorso davanti alla farmacia di zona e hanno concordato insieme una strategia che possa impedire la realizzazione dell’infrastruttura, lanciando anche una raccolta firme. Con loro, il capogruppo del M5s di Palazzo delle Aquile, Antonino Randazzo.

Le paure dei residenti 

La paura principale – spiegano i residenti – è che l’apparecchio possa compromettere la salute di chi vive nei pressi del terreno sul quale sorgerà l’antenna 5G. Ma c’è chi parla anche di deturpazione del paesaggio e dei disagi che arrecheranno i lavori di costruzione, oltre alla svalutazione che potrebbe interessare gli immobili della zona.

“Non siamo per nulla d’accordo con l’installazione dell’antenna 5G in un terreno, sia pure privato, così centrale nella nostra circoscrizione”, sottolineano i proprietari di una abitazione vicina. “Oltre ai disagi dovuti ai lavori, come rumore e caos causati dal passaggio di mezzi pesanti, siamo preoccupati che l’opera possa influire direttamente sulla nostra salute”.

“Avremmo preferito che qualcuno, prima di iniziare il cantiere, ci avesse spiegato e confortato sulla realizzazione dell’antenna, garantendoci che non ci sono rischi, ma così non è stato”. Nel video, il commento di uno dei portavoce dei residenti presenti alla riunione. 

Le soluzioni proposte

Sono tante le idee proposte dai cittadini per raggiungere l’obiettivo di fermare i lavori. Dalla classica manifestazione in piazza, “per chiedere il supporto della politica e della comunità in questa battaglia”, alla più gettonata ‘raccolta firme’, fino ad arrivare ad eventuali esposti e “impugnazioni davanti agli organi competenti”. “Una cosa sola è certa”, dicono i residenti: “Faremo tutto ciò che è in nostro potere per ostacolare e boicottare l’opera”.

La petizione

In queste ore, tra i cittadini di Baida e Boccadifalco, sta dunque girando una petizione da firmare con la quale si chiederà la sospensione dei lavori per la realizzazione dell’infrastruttura.

“Premesso che siamo a favore di ogni miglioramento, quindi anche tecnologico, che agevoli gli individui sia nella vita personale che in quella lavorativa – si legge nel documento – crediamo tuttavia che qualunque cambiamento non possa prescindere dal bene supremo della salute, nella convinzione che ogni nuova tecnologia debba essere al servizio dell’essere umano, e non viceversa”.

“Si chiede al sindaco di Palermo, agli assessori competenti e al consiglio della quarta circoscrizione del Comune di Palermo – c’è scritto nella petizione – di attivarsi al fine di sospendere la richiesta di installazione della nuova infrastruttura per le telecomunicazioni e di attivare urgentemente un tavolo tecnico di confronto con la popolazione residente a Baida, gli uffici preposti e le società coinvolte”.

Sono già più di 200 le firme raccolte nella petizione ed è prevista, per venerdì 15 novembre, anche una manifestazione di quartiere.


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