Palermo, batosta per Amat: 300 mila euro al suo direttore generale

Palermo, Amat condannata: deve dare 300 mila euro al dg. Ed è polemica

Il cda approva la compensazione con Domenico Caminiti ed è polemica

PALERMO – Quasi 300 mila euro. Anzi per la precisione 298 mila, 99 euro e tre centesimi. Sull’Amat, la società partecipata del comune di Palermo che si occupa di autobus e tram, arriva una nuova batosta e stavolta è tutta interna: l’azienda, i cui conti si reggono a malapena, dovrà infatti versare la non indifferente cifra al proprio direttore generale, Domenico Caminiti. La somma, una sorta di compensazione a cui si arriva dopo alcune sentenze giudiziarie, ha fatto saltare sulla sedia più di qualcuno a Palazzo delle Aquile con conseguente polemica politica. “Una vicenda assurda – la definisce il capogruppo di Oso, Ugo Forello -. L’ulteriore conferma del fatto che le società partecipate sono fuori controllo”.

Un dirigente di primo piano

Ma facciamo un passo indietro. L’atto in questione è del 2 ottobre scorso ed è una determinazione firmata dal presidente di Amat, Giuseppe Mistretta, su proposta dell’area risorse umane in seguito alle sedute del consiglio di amministrazione del 7 e del 14 settembre. Caminiti è uno degli storici dirigenti dell’Amat e nel corso degli anni ha ricoperto posizioni di assoluto rilievo: rup del tram dal 2003 al 2011, direttore generale facente funzione dal 2013 al 2014, responsabile del car e bike sharing, vincitore del concorso per direttore generale nel 2012 e ancora nel 2022.  

Battaglia di sentenze

Nel 2020 la Cassazione ha rigettato il ricorso del direttore e lo ha obbligato a restituire ad Amat 89.777 euro, spese di giudizio incluse; di contro il tribunale di Palermo, lo scorso aprile, ha obbligato l’azienda e il Comune a pagare a Caminiti la bellezza di  387.876 euro, di cui 261 mila per compensi risalenti all’incarico di rup del tram. Facendo due conti, quindi, la compensazione arriva appunto a 298 mila euro.

Forello: “Aziende fuori controllo”

“Il consiglio di amministrazione non può prendere una decisione del genere senza un’espressa autorizzazione da parte del socio unico – tuona il consigliere comunale -. C’è un conflitto di interessi enorme. Si fa una compensazione assurda fra una causa definita in Cassazione a favore della società con un’altra persa dalla stessa solo in primo grado. Tra l’altro il compenso richiesto da Caminiti é connesso alle attività svolte quale rup delle linee tranviarie. Siamo ormai di fronte al teatro dell’assurdo e nello sfondo la ‘povera’ maggioranza continua a litigare sulla spartizione delle poltrone in giunta”.

Varchi: “Chiederemo chiarimenti”

“Non mi risulta che per la compensazione in questione siano stati interpellati i miei uffici – dice il vicesindaco Carolina Varchi – riguardando, peraltro, vicende del passato, quindi non questa amministrazione, né l’attuale governance di Amat. Da quanto apprendo, l’accordo fra le parti prevede una rinuncia alla rateizzazione che consente la compensazione. La sentenza è stata appellata e ovviamente, nel caso in cui dovessero emergere eventuali errori da parte di qualcuno, non esiteremo a segnalarli alle autorità contabili competenti come già fatto in altre occasioni per vicende riguardanti le società partecipate. Chiederò comunque approfondita relazione tanto all’Amat quanto all’ufficio del Comune che ha i rapporti funzionali con la partecipata in questione, al fine di tentare di comprendere le scelte del passato che hanno generato questa ulteriore soccombenza in giudizio”.


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