Palermo: "Ci dividiamo 70 mila euro", ma l'imprenditore denuncia

“Ci dividiamo 70 mila euro”, ma l’imprenditore denuncia

L'incontro al bar, la proposta dei funzionari Iacp e il rifiuto

PALERMO – C’è la denuncia di un imprenditore edile della provincia di Palermo dietro il blitz dei carabinieri. Senza il suo gesto la Procura europea non avrebbe avviato l’inchiesta che stamani ha portato all’arresto di due funzionari dell’Istituto autonomo case popolari di Palermo e di un geometra.

L’imprenditore si era aggiudicato una commessa in via Gino Zappa, strada del rione Zen, nell’ambito del cosiddetto “Bando periferie”. Arrivò la proposta: spartirsi 70.000 euro con i funzionari dell Iacp Mario Palumbo e Rosario Zummo, fingendo di fare i lavori.

La proposta passava anche dall’assunzione in cantiere, quale uomo di fiducia per la gestione della contabilità tecnica, del geometra Roberto Ferdico, con un onorario pari al 3% dell’importo dei lavori.

L’imprenditore non ha ceduto e ha denunciato l’episodio ai carabinieri. Tutto ebbe inizio quando si rivolse al titolare di un’azienda di ponteggi che, insolitamente, lo aveva più volte invitato a incontrare l’architetto Palumbo.

“Non mi era mai capitato che un direttore dei lavori intendesse incontrarmi addirittura circa un mese prima dell’inizio del cantiere”, ha raccontato nella denuncia. Palumbo un giorno si presentò in cantiere. Gli propose di assumere il geometra Federico. “Una brava persona che conosceva bene e che aveva già lavorato con lui in precedenza”, così gli disse.

Il 3 novembre 2021 l’imprenditore, Palumbo e Ferdico si incontrarono in un bar vicino alla Camera di commercio, all’ingresso del porto di Palermo. C’era anche Zummo. Si accomodarono nella saletta interna del bar Lucy. Palumbo “mi diceva che c’erano alcune opere indicate nel progetto, tra le quali quelle relative al tetto, che potevano essere non eseguite”.

A quel punto i soldi potevano essere spesi in altre opere, “ma lui incalzava e, alzandosi dalla sedia, mi diceva che c’erano 70.000 euro da poter dividere in tre ovvero tra me, lui ed il dottore Zummo nel caso in cui tali opere fossero risultate eseguite solo sulla carta”.

L’imprenditore rifiutò energicamente la proposta indecente. Palumbo e Zummo andarono subito via. Rimase a parlare con il geometra. Il 3% come parcella era troppo. Al massimo poteva arrivare all’1,5 Ferdico qualche giorno dopo rinunciò al lavoro.

L’imprenditore era “turbato”. Non ricevette più né richieste di incontri, né proposte. Arrivarono regolarmente i soldi del primo stato di avanzamento lavori. Poi iniziarono “tutta una serie di controlli sui lavori, caratterizzati da estrema solerzia e zelo”.

Via via i controlli sono divenuti “incomprensibili, stanno creando ansie verso i miei dipendenti e, non posso negare, anche nei miei confronti“. L’imprenditore decide di rivolgersi ai carabinieri. Da quel momento iniziò a registrare le conversazioni, dopo essere stato autorizzato dai procuratori europei Calogero Ferrara e Amelia Luise.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI