Palermo aspetta il Festino| I detenuti costruiranno il carro - Live Sicilia

Palermo aspetta il Festino| I detenuti costruiranno il carro

Da sx don Sarullo, il sindaco Orlando, il direttore Barbera e Lollo Franco

Presentata la 395esima edizione che sarà dedicata all'inquietudine

SANTA ROSALIA
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PALERMO – Un carro costruito dai detenuti del carcere dell’Ucciardone, che richiamerà più gli sgabelli borbonici che le barche, e un Festino dedicato all’inquietudine ma anticipato da alcuni eventi da qui fino a luglio. La 395esima edizione della kermesse dedicata a Santa Rosalia, patrona di Palermo, cambia pelle, anche se resta sotto la direzione di un veterano come Lollo Franco, giunto ormai al suo quinto Festino.

La vera novità sarà il ruolo dei detenuti dell’istituto penitenziario più antico del capoluogo che, all’interno dell’Ucciardone, costruiranno le singole parti del carro che sarà poi assemblato all’esterno, ma i cui lavori saranno visibili anche dai passanti. “Tutto nasce da un’idea del presidente della commissione Cultura, Francesco Bertolino, che il 15 luglio dello scorso anno mi parlò della possibilità di coinvolgere i detenuti con cui lavoro ormai da vent’anni”, ha spiegato Lollo Franco nel corso di una conferenza stampa che, non a caso, si è tenuta proprio all’interno del penitenziario.

A fare gli onori di casa il direttore Rita Barbera, che ha ricevuto un sentito applauso per il lavoro svolto ed è ormai prossima alla pensione: “Il Festino sarà un elemento di pacificazione tra chi offende e chi è offeso – ha detto – e in carcere si vive l’inquietudine per eccellenza. L’eccezionale coinvolgimento del carcere nei festeggiamenti della patrona è di quelli che segnano la storia del cambiamento del carcere e della percezione che di questo ha la società civile”. E in effetti non era mai accaduto che i carcerati fossero coinvolti in prima persona nella preparazione del carro che quest’anno tornerà ad assomigliare più a un carro che a una barca barocca, con riferimenti agli sgabelli delle prigioni borboniche e a una conciliazione degli opposti, così immaginato dal docente dell’Accademia delle belle arti Fabrizio Lupo.

“Il tema di quest’anno è l’inquietudine – ha continuato Franco – che, ricondotto alla realtà dei detenuti, rappresenta una possibilità di reinserimento, di rivalutazione del proprio percorso di vita; la cultura è capace di realizzare grandi trasformazioni negli uomini. Il cantiere della costrizione del carro sarà allestito nel parcheggio del carcere, visibile ai passanti”. Alla conferenza stampa erano presenti i consiglieri comunali Francesco Bertolino, Ottavio Zacco e Valentina Chinnici, la fotografa Letizia Battaglia che fa parte del team della direzione artistica, l’assessore regionale Toto Coraro, il parroco della Cattedrale Filippo Sarullo e Vincenzo Montanelli della Vm Agency, che l’anno scorso ha vinto il bando biennale del Festino. “Grandi assenti” proprio i detenuti. “Il fatto che a marzo si parli del Festino, una delle feste più importanti d’Europa, è un cambiamento assoluto e ci auguriamo che la Regione voglia in futuro sostenere questa festa”, ha commentato Franco mentre Montanelli ha sottolineato l’importanza “di un progetto di alto valore sociale”, la cui macchina organizzativa si è già messa in moto.

Per don Sarullo, delegato dal vescovo Lorefice, “la Chiesa collabora perché il Festino sia un momento non solo culturale, ma anche religioso. Le reliquie della Santuzza, portate all’interno delle carceri, hanno anche spinto alcuni detenuti alla conversione”. “L’Ucciardone è Palermo, Palermo è l’Ucciardone – ha aggiunto Orlando – Rosalia è la patrona di tutti i palermitani, nessuno escluso, dentro e fuori il carcere. Questa manifestazione è un conferma concreta dell’importanza della funzione rieducativa della pena che trova applicazione nel rispetto della persona umana”.

Come detto, il Festino sarà anticipato da alcuni appuntamenti: sabato 30 marzo alle 16 la visita guidata del Santuario con don Gaetano Ceravolo, martedì 7 maggio alle 17.30 “La peste arriva a Palermo” al porto, giovedì 16 maggio alle 15.30 una giornata di studi al museo Pasqualino, sabato 8 giugno alle 18 “I detenuti raccontano Rosalia” alla Marina di libri e infine venerdì 5 luglio, alle 18, la festa al parco di villa Pantelleria.

 


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