"Palermo bellissima e accogliente" | Ecco la città che ama Orlando - Live Sicilia

“Palermo bellissima e accogliente” | Ecco la città che ama Orlando

Non solo gli scontenti (leggi). Anche i simpatizzanti dell'orlandismo parlano. Ecco cosa dicono.

E poi Palermo è anche meravigliosa, incantata dalla felicità con cui ti sorprende, proprio quando la credevi perduta. E poi ci sono i mattoncini che certe formiche industriose mettono insieme, aspettando l’avvento di una bellezza diversa, meno momentanea, più strutturata. Palermo Capitale della Cultura, ‘Manifesta’, i teatri cittadini – non solo il ‘Massimo – che sfornano trame e suggestioni. E c’è una voce critica e legittima che punteggia la ricerca del meglio con le cronache del peggio, come qui è stato raccontato. Tuttavia, c’è pure chi preferisce sottolineare altrettanto legittimamente soprattutto i progressi e si sente già protagonista nel film del domani che verrà. Sono loro, gli agguerriti sostenitori dell’Orlandismo regnante.

Edoardo De Angelis, cantautore e poeta (te la ricordi Lella quella ricca…) intesse con Palermo, da anni, un esclusivo rapporto d’amore. “Sono stato qui per la prima volta nell’ottantuno e ho conosciuto un ragazzo che, con la musica, si sarebbe fatto onore: Francesco Giunta. Ho vissuto la ‘Primavera’, le stragi, la speranza e vedo che tutto è cambiato in meglio. Il mio giudizio su Orlando? Luca mi ha dato l’occasione di stimarlo come persona, come uomo di cultura, come sindaco. Le personalità politiche durano se vengono sostenute da affetto e consenso, come è capitato a lui. Ha reso la città vivibile, restituendola all’ammirazione di tutti. Il sindaco Orlando e la sua giunta stanno svolgendo un lavoro egregio”.

Pippo Russo, aguzzo commentatore politico di LiveSicilia.it, chiosa: “Non mi piace lo scontro tra chi sostiene che ci sono soltanto luci e chi pensa alle ombre e basta. Questa amministrazione ha degli anni davanti a sé. I frutti definitivi li coglieranno i nostri nipoti, ma un percorso è già in atto, nella mobilità e nelle infrastrutture. Questo comporta un importante cambio di fisionomia e mentalità. Mi sta molto a cuore un ragionamento sul consiglio comunale. Non vorrei che diventasse il mercato delle vacche. Ho paura dell’immobilismo. Personalmente, auspico che Orlando rimanga ancorato al cosiddetto ‘modello Palermo’ nonostante l’ingresso nel Pd. Comunque, senza i palermitani, Palermo non si salva, nemmeno con un sindaco dotato di superpoteri”.

Mariangela Di Gangi, da anni, con il laboratorio ‘Zen Insieme’, opera nella profondità della periferia e si occupa di attività sociali. “Il mio giudizio nel mio settore è positivo – dice -. C’è un dialogo aperto con l’assessorato, interagiamo con figure di spiccata competenza e sensibilità. Probabilmente, ci vuole un po’ di tempo per andare davvero a regime con l’organizzazione che è stata pensata. Ho fiducia”.

Ecco alcuni tra i simpatizzanti del sinnacollanno, dunque. Sono palermitani che osservano le cose in controluce, scansando l’epica negativa della buca stradale che minaccia la ruota, del ciaffico, della munnizza, occasionali appigli di ogni lamentazione. E preferiscono concentrarsi su ciò che di buono è stato fatto, su quello che rimane da fare. Vivono la città come un bruco sorpreso nel travaglio che lo condurrà alle ali della farfalla.

Mister Ignazio Arcoleo, per i tifosi rosanero, è il marchio di una stagione pallonara ed eroica, il campionato dei ‘picciotti’ che innalzarono il livello dei sogni. Lui, il centravanti di sfondamento Orlando, lo schiererebbe in prima squadra: “C’è un rilancio degli aspetti culturali che significa tanto – dice –. Palermo è ricca di una bellezza fruibile per i turisti. Mi pare la scelta più azzeccata, la direzione giusta da seguire che può premiare le attività produttive”.

Sovrapponibile refrain, per Marcella Cannariato dell’associazione ‘Fiori d’acciaio’: “La città è piena di visitatori, di turisti. Abbiamo un tesoro di monumenti, più gente c’è, meglio è. Il turismo è un’industria che funziona. ‘Fiori d’acciaio’ promuove due giorni di incontri con Ferzan Ozpetek, il cinque e il sei aprile. Si tratta di un evento che attirerà tante persone. Si va nei posti alla moda. Palermo è alla moda”.

Davide Enia, scrittore, autore, uomo di teatro e di parola, ha, come sempre, idee dalla fisionomia netta: “Riconosco tanti meriti al sindaco: per esempio di avere mantenuto, in un momento di forte impopolarità per l’argomento, la barra dritta sull’accoglienza dei migranti. Leoluca Orlando è una mosca bianca nel panorama europeo tendente al populismo. E c’è finalmente una visione di Palermo, una centralità che promana dai luoghi della cultura e dell’arte, Teatro Massimo su tutti”.

Palermo, capitale degli stracci e delle meraviglie, con le sue buche, il suo ciaffico, la sua munnizza, i suoi teatri, il suo incanto e le sue grotte abitate. Come un bruco che si annoda con un senso opposto – farfalla e perdizione – se tirato da un capo o dall’altro. O forse sono i palermitani che non saranno mai d’accordo nel comporle il ritratto. Che ameranno Palermo e l’odieranno insieme, che l’odieranno e l’ameranno, confondendosi, invocandola, ancora amandola e odiandola, senza rendersene conto.


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