Orlando racconta Biagio Conte: "Il suo immenso atto d'amore"

Orlando racconta Biagio Conte: “Il suo immenso atto d’amore”

L'incontro tra l'ex sindaco e il missionario laico. Il pensiero per i poveri.

Leoluca Orlando va spesso da Fratel Biagio Conte (qui insieme in una foto di qualche tempo fa). L’ultima volta, per quegli strani incroci del caso che altri chiamano in un diverso modo, ha incontrato Roberto Lagalla. Il sindaco di Palermo di una memoria indelebile e il sindaco appena succeduto sono rimasti in preghiera al cospetto del missionario che non smette di cambiare in meglio tutto, anche adesso, mentre la sua malattia avanza.

Professore, chi è Biagio Conte?
“Un uomo che ha avvertito il bisogno di affermare la legalità dei diritti, dopo la legalità del diritto. Un simbolo splendente di umanità, del cambiamento possibile di Palermo. L’altro giorno, era ancora lucido e abbiamo pregato insieme. Ripete a tutti, con un sorriso sul volto piagato e con gli occhi carichi di sofferenza, sempre la stessa cosa: ‘Pensate ai poveri, non abbandonate i poveri’”.

Una lunga storia che lei conosce benissimo.
“Biagio era ancora alla stazione centrale a prestare assistenza ai senza dimora, quando nel ‘95 gli abbiamo dato l’edificio comunale abbandonato di via Archirafi, la sua prima missione. Ci furono molti problemi”.

Quali?
“Gli uffici avevano dei dubbi sulla legittimità del provvedimento. Io dissi a tutti che mi assumevo la responsabilità piena della mia decisione. Poi, è andata bene e l’opera benefica di Biagio Conte si è allargata e durerà anche dopo la sua fine terrena”.

Tanti pregano per lui.
“E lui sta pregando per noi, mettendo insieme chi dà e chi riceve. Biagio ha trasformato la sua vita in una preghiera a Dio e per gli ultimi e ha considerato la convivenza civile un atto d’amore, accompagnando Palermo nella crescita. Questa à la forza della sua esperienza: avere fatto della donazione di sé una regola di vita”.

Eppure, ha ricevuto critiche social, in passato, nel rivendicare i diritti delle persone migranti.
“Perché esistono tanti egoismi. C’è chi ancora non ha capito che siamo tutti persone, tutti con gli stessi diritti e che le diversità compongono la bellezza di Palermo, il suo essere una realtà includente, accogliente e perciò profondamente umana. Una città che ha compiuto un percorso straordinario e si è conquistata il futuro, liberandosi dal governo della mafia che, infatti, non comanda più nel Palazzo come spero non accada mai più” .

Cosa conserva nel suo cuore?
“Porterò sempre con me il sorriso di un uomo e quella donazione totale di sé ai ‘fratelli tutti’. Il suo gesto più grande”. (rp)


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