Bonus edilizia: imprenditori indagati, sequestri milionari NOMI

Bonus edilizia: imprenditori indagati e sequestri NOMI

Scoperto un giro di fatture false. Soldi investiti in oro e criptovaluta

PALERMO – Un giro di fatture false messo in piedi per incassare i bonus per l’edilizia. Dei lavori di riqualificazione e ristrutturazione neppure l’ombra.

I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo d’urgenza di 8 milioni di euro. Il provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari.

“Bonus e truffa”

I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno messo gli occhi su imprenditori e società considerati ad “elevata pericolosità fiscale”. Bonus facciata (per cui è prevista la detrazione del 90% delle spese), ecobonus (detrazione del 65%), bonus recupero patrimonio edilizio (detrazione del 50%) hanno fatto gola a molti. Le agevolazioni si ottengono sotto forma di crediti di imposta cedibili a terzi e utilizzabili in compensazione di debiti tributari oppure monetizzabili presso banche e intermediari finanziari.

Le società coinvolte

Nel corso dell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal sostituto Giorgia Righi, sono state individuare due società palermitane: la Vmh Consulting e la Ausonia, entrambe legalmente rappresentate da Vittorio Macaluso.

La segnalazione di operazioni sospette ha attivato gli investigatori agli ordini del colonnello Gianluca Angelini. Entrambe le società non avrebbero strutture e mezzi idonei per la realizzazione degli interventi edilizi. L’analisi dei flussi finanziari ha fatto emergere il giro delle false fattura, emesse solo per conseguire fittizi crediti d’imposta per oltre 6 milioni di euro.

Tali crediti, attraverso l’opzione dello sconto in fattura prevista nel cosiddetto “Decreto rilancio“, sono stati ceduti alle due società di Macaluso, che in parte li hanno monetizzati girandoli ad intermediari finanziari e in parte investiti in oro e criptovalute detenute su diverse piattaforme online.

Chi sono gli indagati

Macaluso, 51 anni di Castellana Sicula, è indagato per emissione di fatture false, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio e omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. Maria Giunta, 71 anni, sempre originaria del paese in provincia di Palermo, e i palermitani Valentina Vitrano, 50 anni, Francesco Di Marco, 52 anni, Rosalia Guercio, 32 anni, e Angela Simonetti, di 42, rispondono di emissione di fatture false e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Sotto sequestro, fino a coprire la cifra considerata frutto della frode sui bonus per l’edilizia, sono finiti 25 rapporti finanziari, 10 immobili, 2 autoveicoli e quote societarie. Il sequestro è nei confronti delle due società. In caso le somme non vengano trovate è previsto che ci si rivalga sugli altri indagati.

Contrasto ai contesti di illegalità economico-finanziaria, aggressione dei patrimoni, tutela delle imprese che operano nel rispetto della legge, recupero delle risorse sottratte alla collettività: sono le direttive del generale Domenico Napolitano, comandate provinciale della finanza di Palermo.


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