PALERMO – È il 4 novembre 2022. Franco Bonura e Mario Di Ferro si incontrano. Rimangono dieci minuti seduti ad un tavolino in largo degli abeti, fra via Libertà e via Notarbartolo.
Perché? “Franco Bonura mi ha chiesto soltanto di organizzare un pranzo per il suo anniversario di matrimonio”, ha detto Di Ferro a Repubblica. Si sono visti in quel posto prima che Bonura andasse dal barbiere.
Gli investigatori si sono fatti una idea diversa sentendo le parole del vecchio boss dell’Uditore tornato in carcere nei giorni scorsi. Tre anni fa Di Ferro gestiva ancora il ristorante di Villa Zito, luogo dove è stato sorpreso a cedere cocaina (il ristorante ha poi cambiato gestione). Per questo reato lo chef ha patteggiato una condanna a 4 anni. Ha ottenuto l’affidamento in prova e lavora in un altro locale.
Bonura, Di Ferro e l’incontro
L’incontro del 4 novembre fu preceduto da alcuni tentativi di Bonura andati a vuoto. Insieme al suo fidato autista, Michele Spataro, il boss andò al ristorante. Niente, Di Ferro non c’era. Ed è ascoltando Bonura che i poliziotti decisero di iniziare a seguire lo chef. Le indagini sarebbero poi sfociate nell’arresto quando saltò fuori la vicenda dello spaccio di droga con le cessioni in favore anche di Gianfranco Micciché.
Bonura incaricò il suo autista di ripassare di tanto in tanto al ristorante per fare sapere a Di Ferro che “desiderava un appuntamento”. Era un discorso “fra me e lui”. Non ne aveva parlato con nessuno, nemmeno con i figli. Quest’ultimo riferimento avvalorerebbe l’ipotesi dell’organizzazione del banchetto.
“Allacciare e consolidare relazioni”
Commentando il fatto che Di Ferro lavorasse in quel ristorante, però, Bonura si lasciava andare a dei commenti. La gestione gli era stata affidata per le sue amicizie con i politici. Quindi una frase che insospettisce chi indaga: “Lui i politici ce li ha tutti nei coglioni, hai capito?”. Come dire che li teneva sotto scacco.
Bonura voleva che l’organizzazione dell’incontro fosse tenuta riservata. Bisognava agganciare Di Ferro di persona al lavoro. Niente telefonate, che definiva “coriandoli”. Non c’era bisogno di “dire niente a nessuno”.
Tutto questa riservatezza per organizzare un rinfresco? Nella nota stampa sul blitz dei venti arresti si faceva riferimento ad “incontri presso locali ricettivi al fine di allacciare e consolidare relazioni con esponenti siciliani della vita politica ed imprenditoriale”. Forse il boss pensava di potere sfruttare in qualche modo le conoscenze di Di Ferro?
Cosa si siano detti resta un mistero. Lo chef fu arrestato per la storia della droga che nel frattempo è venuta a galla. Non ci sono stati ulteriori sviluppi investigativi. Bonura è stato arrestato per mafia mentre Di Ferro ha patteggiato. Ha ammesso i suoi errori, cambiato vita e ottenuto l’affidamento in prova.