All’Istituto autonomo case popolari di Palermo spunta un buco da dieci milioni di euro. Soldi che servivano a costruire nuovi alloggi popolari a Borgo Nuovo. La notizia emerge da un’inchiesta che sarà pubblicata sul prossimo numero di “S”, in edicola da sabato 24 luglio: l’ammanco è stato provocato dalla decisione dello Iacp palermitano di pagare di tasca propria alcuni “oneri aggiuntivi” legati agli espropri. Una somma che, invece, sarebbe stata a carico della Regione.
Sulla vicenda, adesso, sta indagando la squadra mobile di Palermo, che sta passando al setaccio gli atti dello Iacp degli ultimi mesi. In uno dei casi, addirittura, i fondi sono stati pignorati, secondo una trafila non prevista dalla legge: i soldi di un ente pubblico come lo Iacp, infatti, non possono essere pignorati, e dunque sarebbe stato sufficiente fare ricorso per bloccare il pagamento. Le uscite, inoltre, risalirebbero al 2003, ma sono state inserite nel rendiconto del 2010. Il risultato è che adesso lo Iacp non ha i soldi per realizzare nuovi appartamenti, nonostante la tensione delle ultime settimane fra i senzacasa. Intanto i poliziotti indagano anche sulla vendita di una trentina di immobili: il Demanio, infatti, ha scritto allo Iacp protestando per non essere stato informato e sostenendo che le case sarebbero state vendute a un prezzo inferiore a quello reale. Un’altra grana per un istituto al centro degli scandali.