PALERMO – Rischiano di finire sotto processo per falso. Per i dirigenti medici dell’Asp di Palermo Giorgio Chiummo e Giuseppe Raia la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio. Avrebbero falsificato i verbali di estumulazione di alcune salme al cimitero dei Rotoli.
La richiesta è firmata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Francesca Mazzocco. L’udienza è fissata davanti al giudice per l’udienza preliminare Claudia Rosini il prossimo 2 marzo. La posizione dei due dirigenti è stata stralciata dal troncone principale del processo che vede coinvolte undici persone, a cominciare dall’ex direttore dei cimiteri, Cosimo De Roberto.
La Procura e i carabinieri ipotizzano il pagamento di mazzette da parte dei parenti dei defunti per scavalcare la lunga lista d’attesa ed evitare che le salme si accatastassero assieme alle altre nel deposito della vergogna. La Procura ha chiesto nei mesi scorsi il processo, oltre che per De Roberto, anche per gli impiegati comunali in servizio al camposanto Aldo Billeci, Maria Grazia Martino e Margherita Maggiore, per il dipendente di Palazzo delle Aquile Giovanni Prestigiacomo, per il collaboratore amministrativo Rodolfo Zanardi e i seppellitori Francesco Mazza ed Andrea Senapa. Ed ancora per i titolari di agenzie funebri Nunzio Trinca e Natale Roberto Catalano, per il fioraio e figlio dell’affiliato al clan dell’Arenella, Rosolino Lo Cicero.
A Chiummo viene contestato di avere apposto la firma sul documento di estumulazione di dieci salme per fare posto ad altrettanti defunti. Secondo l’accusa, avrebbe dichiarato falsamente di avere partecipato alle procedure perché in realtà non erano presenti. Circostanza emersa dalla localizzazione del suo telefono cellulare. Stessa cosa per Rai a cui viene contestata una sola presunta falsificazione. Si tratta soltanto di uno dei filoni di inchiesta aperti.