PALERMO – La rete di spaccio avrebbe rifornito i clienti di mezza città. Da Borgo Nuovo al Cep, da Cruillas all’Albergheria.
L’inchiesta del 2021, partita monitorando l’ex Onpi a Partanna Mondello, occupata dai senzatetto, sfocia in una serie di condanne, ma meno pesanti di quanto avesse chiesto l’accusa. Fu scoperto che una delle centrali dello spaccio si trovava una macelleria in via Demetrio Camarda, nella zona di via Pitrè.
Gli imputati e le pene
Queste le condanne inflitte nella tarda serata di ieri, venerdì 21 febbraio, dal Tribunale presieduto da Roberto Murgia, dopo oltre 14 ore di camera di consiglio: Giuseppe Berretta 1 anno e 6 mesi, Salvatore Bisiccè 3 anni e 4 mesi, Vincenzo Bisiccè 2 anni e 6 mesi, Enrico Bologna 10 mesi, Domenico Caruso un anno, Danilo Catalano 2 anni, Antonino D’Amico un anno, Gioacchino Di Maggio 3 anni e 6 mesi, Angelo Fina 6 mesi, Salvatore Giappone 3 anni e 6 mesi, Giovanni Giotti 2 anni e 6 mesi, Salvatore Occhipinti un anno e 8 mesi), Mariano Runfolo 2 anni e 4 mesi, Alessio Salvaggio 3 anni, Giuseppe Taormina un anno e 3 mesi, Andrea Tomaselli 4 anni, Emanuele Tomaselli 4 anni, Salvatore Tomaselli 4 anni, Marong Yancuba, 3 anni e 6 mesi.
Gli investigatori avevano piazzato le telecamere nei luoghi dello spaccio.

Si tratta di pene in molti casi meno pesanti delle richieste. Per i Tomaselli e Di Maggio, difesi dall’avvocato Antonio Turrisi, la Procura aveva chiesto 17 anni ma è caduta l’accusa di associazione a delinquere.
Assolti Mirko Antonio Cascio, Giuseppe Maranzano, Salvatore Paolo Cintura, Marco Bisiccè difesi dagli avvocati Antonio Turrisi, Calogero Vella e Giovanni Restivo. Per Cintura, assistito dall’avvocato Michele Rubino, erano stati chiesti 30 anni.