Palermo, c'è solo una ricetta | Battere il Pescara e sperare - Live Sicilia

Palermo, c’è solo una ricetta | Battere il Pescara e sperare

Con gli abruzzesi l'ultima gara del 2016, ma anche uno degli ultimi spiragli per provare a salvarsi.

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PALERMO – Nel calcio come nella vita, camminare è sempre meglio che stare fermi. Soprattutto quando non si hanno le armi e le forze per correre. Questo è quanto si può dire, in estrema sintesi, per quanto riguarda le quattro squadre che stanno disputando il “campionato di serie A2”, con una sola formazione che potrà festeggiare un altro anno di permanenza tra i grandi, a discapito delle altre tre. Empoli, Crotone, Pescara e Palermo vedono allontanarsi ancora le altre squadre della massima serie, con il distacco dalla quintultima che diventa di sei punti nonostante i toscani siano riusciti a portar via un punto dalla trasferta ostica di Bologna. Azzurri guidati da Martusciello che, come detto in avvio, camminano ma quanto meno rosicchiano un punto prezioso, considerando anche le frenate di Palermo e Pescara.

Rosanero e abruzzesi non riescono più a fare un punto, e attualmente sono le ultime due forze del campionato. Il Palermo si ritrova ora ultimo da solo, dopo la vittoria del Crotone allo “Scida” proprio contro i biancazzurri di mister Oddo, maturata grazie alla zuccata vincente di Ferrari, in un’azione forse viziata da un fallo commesso proprio dal difensore. Nove sconfitte consecutive per la formazione ora affidata ad Eugenio Corini, mentre il Delfino ha ottenuto un solo punto in altrettante gare di campionato, restando l’unica squadra di serie A a non aver ottenuto ancora una vittoria sul campo. L’unica che attualmente viene registrata in classifica resta dunque quella ottenuta a tavolino contro il Sassuolo, per l’utilizzo del non ancora tesserato Ragusa.

Palermo che, dunque, è ora l’ultima forza della classe. Da solo, dopo la vittoria dei pitagorici. Una situazione inevitabile se andiamo a vedere l’andamento disastroso della formazione rosanero. Una sola vittoria e solamente quattro risultati utili in sedici giornate, per un totale di sei punti che rappresentano il minimo storico per il club di viale del Fante nella propria storia in serie A. Difficile aspettarsi di non far parte, a questo punto della stagione, del novero delle squadre che si sarebbero giocate fino all’ultima giornata la permanenza nella massima serie, ma quella che si sta vivendo in questo momento ai piedi del monte Pellegrino è una situazione davvero difficile da prevedere alla vigilia, con il timore più che fondato di poter assistere addirittura a una retrocessione aritmetica già prima di arrivare alla giornata conclusiva del campionato.

Nel frattempo, però, bisogna pensare a chiudere un 2016 che finora è stato nefasto, soprattutto nella sua seconda parte. Domenica sera si va a Marassi per affrontare il Genoa, per l’ultima trasferta dell’anno. Si giocherà sul campo di una squadra che in settimana dovrà affrontare un altro impegno, visto che giovedì è previsto il recupero della sfida casalinga con la Fiorentina, interrotto al 28′ del primo tempo per l’impraticabilità del campo del “Ferraris”. Una fatica di cui gli uomini di Juric avrebbero volentieri fatto a meno, e un piccolo vantaggio per la formazione rosanero, che dopo la sfida in terra ligure dovrà concentrarsi sull’ultima, ma forse più importante gara dell’anno dopo quella disputata e vinta sette mesi fa contro il Verona, che valse la salvezza nello scorso campionato. Giovedì 22, infatti, al “Barbera” si giocherà Palermo-Pescara: inutile dire che conta solo vincere per provare a rendere un po’ meno drammatico questo campionato e la corsa verso la salvezza. Una corsa divenuta più impervia ma certamente gestibile in caso di vittoria sugli abruzzesi.


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