Covid, feste e non vaccinati: ecco il caos al 'Cervello'

Covid, feste e non vaccinati: ecco il caos al ‘Cervello’

Perché c'è stato il picco. Parla il primario.

Stiamo pagando il Natale e il Capodanno. Stiamo pagando le feste, tutti insieme appassionatamente, tra vaccinati e non. Stiamo pagando gli assembramenti. E stiamo pagando, tutti, per l’ostinazione di chi non si vaccina, si mette a rischio e intasa gli ospedali. Il caos al pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo si spiega così. Del resto, con il Coronavirus, è una storia vecchia: ogni volta che pensi di averlo fregato, lui ti gela.

“I casi gravissimi di queste ore – spiega la dottoressa Tiziana Maniscalchi, direttore del pronto soccorso – sono quasi tutti di non vaccinati. C’è un grande afflusso per contagi che sono nati per la scarsa prudenza. In tanti hanno affrontato le feste con leggerezza, senza le precauzioni ed ecco il risultato che attendevamo, purtroppo. L’emergenza è stata intanto risolta con il posto medico avanzato”.

Sono parole che dovrebbero fare riflettere su diverse circostanze. Intanto sulla necessità di procedere con le terze dosi e con le prime per chi ancora, contro il suo stesso interesse, non si fosse protetto. E poi sulla prudenza. Si sapeva che le feste di Natale vissute in un certo modo avrebbero creato difficoltà. Eppure questa consapevolezza non ha impedito di andare a sbattere contro l’iceberg, nonostante fosse ben visibile.

Ecco perché non possiamo dire che l’esperienza sia servita a qualcosa, mentre gli indici di sovraffollamento del pronto soccorso restano elevati. Ogni volta che sfidiamo il Covid, sperando che lui sia indaffarato altrove, veniamo puniti. E’ successo anche questa volta.


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