Sono due le bambine ricoverate per intossicazione da sostanza stupefacente all’Ospedale dei Bambini di Palermo. Una nei giorni scorsi, una appena ieri. Non sono gravi e sono in via di ripresa. Ma la paura non è mancata per queste due piccole che hanno, entrambe, intorno a un anno d’età. Un caso è stato raccontato stamattina dal nostro Riccardo Lo Verso: ‘La corsa in ospedale da un paese della provincia di Palermo affacciato sul mare. Il ricovero e la triste scoperta: una bimba di un anno e undici mesi era in overdose. Aveva quasi certamente ingoiato della marijuana trovata in casa. I genitori sono degli abituali consumatori di droga. Adesso la piccola sta meglio, ma all’inizio nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale dei bambini di Palermo si è temuto il peggio. Si tratta del quarto caso di bimbi ricoverati per lo stesso motivo, ma sarebbero molti di più solo che non sono emersi nelle cronache’.
Ma anche un’altra bambina è stata ricoverata per lo stesso motivo, pressappoco della stessa età. Non è appunto una novità. Il direttore sanitario dell’ospedale Civico, Salvatore Requirez, parlando con LiveSicilia.it, era stato molto chiaro: “Questi episodi, la cui concentrazione nel giro di pochi giorni risulta allarmante, sono la spia di un degrado sociale inquietante. Ci dicono che la tensione endogena dei familiari orientata al privilegiato consumo di stupefacenti ha pericolosamente abbassato, se non addirittura annullato, il grado di consapevole percezione, da parte di chi quei nuclei forma, del bisogno di sorveglianza e protezione a cui tutti minori conviventi hanno diritto a tutela della loro salute. Un fenomeno ancor più preoccupante se si pensa che parliamo solo dei fenomeni che hanno superato un certa soglia clinica di sofferenza tanto da giungere ospedale e che rappresentano solo una parte del sommerso che quotidianamente sfugge all’attenzione sanitaria”.
L’allarme, a margine dell’ultimo blitz dei carabinieri, era stato dato dallo stesso gruppo di Palermo, comandato dal generale Giuseppe De Liso: “L’operazione conferma, anche se nella fase cautelare delle indagini preliminari la fortissima pervasività del fenomeno dello spaccio di stupefacenti in diverse aree di questo capoluogo regionale, a cui i carabinieri contrappongono una incessante e concreta attività di contrasto che si articola su diverse direttrici di intervento”.