Palermo: ecco Elisa, la bimba scampata alle bombe di Putin

Palermo: ecco Elisa, la bimba scampata alle bombe di Putin

La festa e la ressa per la bambina e per la sua famiglia tornate dall'Ucraina. Il problema dell'ascensore rotto.

La faccia di Elisabetta non l’abbiamo fotografata, per proteggere la sua vita bambina. Ma conserveremo sempre nel cuore quel volto piccolo e trasognato, lo sguardo che ricorda un volo a pelo d’acqua. Qualcosa di azzurro e infinito. E non scorderemo le lacrime di sua madre Elena che, appena atterrata a Palermo, ha sussurrato: “In Ucraina ammazzano i bambini”.

Le abbiamo attese Elena e le figlie, Elisabetta e Litiia, nella zona degli arrivi dell’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’. Salvo Ricco, addetto stampa della Gesap, ha preso un pensierino a nome di tutto il personale, un pupazzetto blu, come dono d’ingresso. Elena Pastux è andata in Ucraina per salvare dalla guerra l’altra figlia, portando con sé Elisa, con la sua carrozzina. E’ stato un viaggio di ritorno spaventoso, con rischi immani, sotto le bombe della carneficina scatenata da Putin. Ma sono arrivate. Oggi l’approdo nella città in cui la famiglia risiede – il papà Ciro è bloccato dal Covid, fuori dalla regione – con il sindaco Orlando a fare gli onori di casa. Elena sorride, Elisa-Elisabetta sembra a disagio, pressata dalla selva di telecamere e microfoni.

La mamma racconta l’orrore: “In Ucraina la situazione è terribile, ammazzano bambini. Le mamme e i bambini stanno nei rifugi antiaerei senza medicine senza cibo. È tutto chiuso. E i bambini muoiono. Un signore tedesco ci ha portato da Kiev fino alla frontiera polacca. Arrivati alla frontiera ci siamo riposate. Poi alcuni volontari ucraini ci hanno fatto passare. Mi sento come un topo che è scappato. I russi ammazzano la nostra gente. Aiutateci”.

La ressa, a poco a poco, si dirada. Una compagna di scuola di Elisa ha un palloncino a forma di cuore con la scritta ‘Ti voglio bene’, per donarlo. Il papà della piccola autrice del regalo parla con i cronisti: “A scuola l’ascensore è rotto, povera bimba, come farà per stare con gli altri?”. Sarà, comunque, una grande festa nei prossimi giorni all’istituto ‘Calcutta-Perez’, sperando che l’ostacolo possa essere rimosso. Adesso è tutto pronto per tornare a casa e riposare. Sì, ma come? Nessuno pare che ci abbia pensato. Alla fine interviene ancora Salvo Ricco, chiama un taxi, a carico della Gesip.

Ora ci sono tanti abbracci, per le maestre, per Carola Catalano, collega di Palermo Today che ha seguito la vicenda con affettuosa passione, per chiunque passi e voglia partecipare a quella immensa gioia del ritorno. I bambini muoiono a Kiev, sotto le bombe di Putin. I bambini sgranano gli occhi, nel buio del rifugio antiaereo, con il rumore delle esplosioni a portata di orecchio. Elisa, scampata con sua sorella e con sua madre al macello, viene sospinta dolcemente. Sotto una ciocca di capelli che sporge dalla carrozzina, brilla il rosso di un palloncino a forma di cuore.


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