"Palermo Energia a rischio"| L'allarme dei sindacati - Live Sicilia

“Palermo Energia a rischio”| L’allarme dei sindacati

Barone (Asia): "Servono risposte dalla politica".

Città metropolitana
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PALERMO – “Ancora senza rinnovo della convenzione i circa 150 lavoratori della Palermo Energia, società che effettua servizi pubblici per la ormai Area Metropolitana di Palermo. Dall’inizio dell’anno i lavoratori espletano i servizi loro affidati, senza la relativa convenzione dei servizi e la società, tra le pochissime partecipate con i conti perfettamente a posto, ha pagato la mensilità ultima solo perché facevano riferimento ai servizi espletati nel mese di Dicembre scorso”. Lo dice in una nota Salvo Barone del sindacato Asia. “Da troppo tempo ormai, nonostante le sollecitazioni continue del Sindaco Orlando, a seguito di una cattiva, a nostro modestissimo parere, interpretazione delle normative vigenti, assistiamo ad un continuo rimbalzare di responsabilità che attribuiscono le colpe alla parte amministrativa della ex Provincia piuttosto che al Management aziendale. Se ancora dovesse perdurare lo status attuale, sarebbero seriamente a rischio le retribuzioni spettanti ai lavoratori, in quanto non si capisce a che titolo la ex Provincia possa effettuare il pagamento della fattura del mese di gennaio alla Palermo Energia, visto che la stessa allo stato attuale è priva di convenzione. Inutile sottolineare che abbiamo ricevuto continue rassicurazioni dalla parte politica e anche aziendale, ma non riusciamo a spiegarci quali possano essere le interpretazioni normative dei tecnici della Area Metropolitana, quando la stessa parte politica potrebbe suggerire le operatività già poste in essere in altre partecipate di altri enti per servizi similari. Inoltre, proprio a seguito del rinnovo della convenzione in questione, si dovrebbero finalmente aumentare le 5 ore settimanali ai lavoratori afferenti l’area del pulimento, riconoscere finalmente gli aumenti contrattuali a tutti i dipendenti, impropriamente non ancora riconosciuti ed adeguare le figure professionali di quei dipendenti non inquadrati in maniera corrispondente. Tutte circostante ormai che si protraggono nel tempo e che non siamo più disposti a sopportare”.

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