Palermo, nuovo processo per l'ex finanziere Ciuro e altri due

L’ex finanziere “talpa” e “il falso per non pagare le spese processuali”

Giuseppe Ciuro
Giuseppe Ciuro aveva un debito di 200 mila euro

PALERMO – Rinviati a giudizio l’ex sindaco di Giardinello Antonio De Luca, l’ex maresciallo della guardia di finanza Giuseppe Ciuro e l’agente di polizia municipale Corrado Lo Piccolo.

A partire dal prossimo 24 settembre dovranno difendersi dall’accusa di falso in atto pubblico. Falsa sarebbe stata l’attestazione che Ciuro vivesse nel piccolo paese in provincia di Palermo.

Il maresciallo aveva un debito di 200 mila euro per le spese processuali e il mantenimento in carcere per la vicenda delle “talpe” alla Procura di Palermo in cui venne coinvolto e condannato anche l’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro.

Allora Ciuro passava informazioni riservate su indagini in corso che finivano alle orecchie del re Mida della sanità privata Michele Aiello, condannato per mafia.

Per non pagare le spese avrebbe cercato di sostenere di essere in condizioni economiche disagiate. Come? Facendo carte false, trasferendo la residenza a Giardinello e costituendo un nuovo nucleo familiare con reddito zero. In realtà mai avrebbe vissuto in paese.

I carabinieri della compagnia di Partinico scoprirono che la nuova casa data in comodato d’uso al finanziere era del padre del sindaco, che avrebbe aiutato Ciuro. Un vigile urbano confessò di avere effettivamente fatto un atto falso ma dietro pressioni del primo cittadino.

Nel corso degli interrogatori di garanzia gli indagati avevano respinto le accuse. Nulla di illecito era accaduto. Il sindaco sostenne che fu messa in atto una manovra per colpirlo. Davanti al Riesame era caduta l’ipotesi di corruzione. Il giudice per l’udienza preliminare Paolo Magro li ha rinviati a giudizio.


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