PALERMO – Un imprenditore che ha soldi da fare sparire, un professionista stimato con le competenze necessarie e due facilitatori con contatti internazionali. Sono i protagonisti di quella che, secondo la Procura di Palermo, è stata una grande operazione di riciclaggio.
Una cifra che si aggira sui 23 milioni di euro sarebbe transitata da una banca del Canton Ticino in due fondi fiduciari del Liechtenstein al termine di una serie di manovre finanziarie ancora in corso. Centrale nell’operazione sarebbe stato il ruolo del commercialista Fabio Petruzzella, che si muove fra Palermo e Milano, ed oggi è finito in carcere.
Il commercialista e “il vecchio”
Petruzzella, ricoprendo varie cariche in numerose società di Palermo, ha potuto giustificare la sua assidua presenza in città e gli incontri riservati con l’anziano costruttore Francesco Zummo (ai domiciliari) che nelle conversazioni intercettate veniva chiamato “il nonno” o “il vecchio”. Zummo ha accumulato una fortuna, è stato uno dei costruttori di riferimento nella stagione del sacco edilizio di Vito Ciancimino. Lo scorso luglio gli è stato confiscato un patrimonio che vale 150 milioni di euro. Una parte, però, sarebbe riuscito, almeno fino ad oggi, a farla sparire.
Oltre 19 milioni e 300.000 euro sarebbero stati accreditati, dopo alcuni passaggi bancari, in un conto svizzero mentre altri 4 milioni sarebbero confluiti in un bond argentino. Si indaga su due conti accesi a Tirana, uno a nome di Zummo e l’altro a nome di Petruzzella con una procura speciale firmata dallo stesso Zummo.
Sarebbe invece saltato per l’intervento della Procura speciale contro la corruzione e la criminalità organizzata della Repubblica d’Albania, il trasferimento dei soldi dal conto intestato a Petruzzella ad un altro intestato ad una società di Singapore o di Hong Kong. Uno stop che avrebbe mandato in fibrillazione i protagonisti.
Le intercettazioni della Procura di Napoli
Lo scorso agosto sul tavolo del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi sono arrivati alcuni atti trasmessi dai colleghi di Napoli che indagavano per un traffico internazionale di droga. Tra i coinvolti ci sarebbe Daniele Cestagalli. Nel maggio precedente Cestagalli era stato intercettato mentre parlava con Petruzzella. Quest’ultimo diceva: “… se arrivano là poi ok facciamo una cosa, piuttosto che spostarli da quello stesso conto corrente ne apro uno io e mi bonifico io a me… quindi muore e si è persa traccia… così domani la procura di Palermo viene a bussare dice io non ho mai avuto…”. Secondo gli investigatori, stava parlando della maxi operazione di riciclaggio dei soldi di Zummo.
“Intanto tieni questi…”
Nel corso dello stesso incontro Petruzzella avrebbe consegnato 70.000 euro in contanti a Cestagalli: “… intanto tieni questi tieni…”; “… li hai già contati tu?”; “70”. Petruzzella invitava il suo interlocutore ad essere accorto: “Ah no tu mi devi dire se è… c’è qualche minchia di troian dentro”. Temeva di essere intercettato con un virus informatico.
All’indomani Cestagalli parlava con l’albanese Rezart Taci a cui raccontava alcuni retroscena dell’operazione, di cui loro sarebbero stati i facilitatori: “… ieri notte io poi sono stato giù dal suo referente che l’avvocato nome e cognome si chiama Fabio Petruzzella… il signor Zummo vuole mandare via immediatamente tutto e liberarsene e poi fare un giro sul conto del suo avvocato cioè in sintesi lui riceve questi fondi e poi immediatamente li gira sul conto del suo avvocato (in realtà è un commercialista fra i più stimati di Palermo) che è questo Fabio Petruzzella oltre a ciò bisogna che tu i tuoi mi aprono un conto per le risultanze perché poi io devo riconoscere a mezzo mondo tutto quello che serve però la questione dedicate le serie le corretta ed è il motivo per il quale cioè io volevo vederti per parlarti anche di numeri, provvigionali e quant’altro”.
Ed è sempre Cestagalli a chiarire con una persona non identificata ulteriori dettagli: “… hanno tolto un pezzo del coniglione perché il totale uno più l’altra (e cioè le due fondazioni in Liechtenstein ndr) fra 19 e 3 non più 23 perché 4 li hanno piantati su un bond argentino che non ha intenzione di toccarli”. Il “coniglione” sarebbe il termine usato per riferirsi al patrimonio di Zummo.
La trasferta a Tirana
Gli investigatori albanesi hanno ricostruito l’arrivo in Albania, a Tirana, di Zummo e Petruzzella il 17 giugno scorso. Poi in auto si sono spostati in Montenegro per fare rientro all’indomani nella capitale albanese. Hanno aperto due conti alla Alpha Bank. Petruzzella ha detto in banca di essere l’avvocato di Zummo e Zummo ha spiegato che il conto gli serviva per trasferire alcuni conti dalla Svizzera.
Lo scorso luglio, in concomitanza con la sentenza della Cassazione che ha reso definitiva la confisca del patrimonio di Zummo, i protagonisti iniziano a mostrarsi preoccupati. “… lui ha fatto tutto quello che doveva fare ma manca il secondo bank officer che rientra giovedì”, diceva Cestagalli riferendosi alla difficoltà di Petruzzella di muovere il denaro. Ed era un problema, visto che Cestagalli attendeva di incassare la sua percentuale del 16% su 19 milioni di euro. Sarebbe stato lui a mettere a disposizione le sue conoscenze ad altissimo livello, sia in ambito bancario che politico, in Albania, ma anche in Montenegro.
E sul conto arrivano 18 milioni
Sul conto albanese di Zummo il 28 luglio sono stati accreditati 18 milioni e 399.000 euro. Petruzzella, il 2 agosto, ha depositato in banca a Tirana una procura rilasciata da Zummo per operare su un secondo conto corrente. Di soldi, però, non c’è traccia. Poi, giorni di silenzio. A settembre la voce di Petruzzella torna ad essere intercettata. Il commercialista è stato a Palermo per incontrare Zummo. Il costruttore, a giudicare dalle parole di Petruzzella, è impaziente: “… il mio cliente comincia a perdere la fiducia in me… ha 90 anni fa fatica a capire che c…. sta succedendo… dice male che noi abbiamo chiesto quel servizio ce lo facevano gratis e io voglio vedere con i miei occhi che i miei soldi sono sul mio conto”.
“Faccio sparire i soldi”
Il 24 settembre il commercialista parla con la compagna a cui dice “faccio sparire i soldi… non sono dei coglioni”. La compagna è preoccupata: “Spero che tu non vada a farti arrestare domani per riciclaggio del denaro di Zummo”. Petruzzella prova a tranquillizzarla: “… io che ho riciclato… io faccio dei prelievi porto la carta con la firma di Zummo”.
La donna sembra incalzarlo: “… ma non c’è associazione a delinquere?”. Ed ecco le nuove rassicurazioni del compagno: “… no sono andato in banca ho visto i soldini… mi sono portato fuori il direttore mi ha detto Fabio tecnicamente noi bonifico lo possiamo fare anche adesso… cioè ho portato 20 milioni di euro Albania e costruisco cazzate”.