PALERMO- “Dagli atti in possesso il piano di riequilibrio si presenta quale contenitore di misure in gran parte subordinate ad entrate nuove, al momento non certe, che condizionano di fatto l’intero impianto del medesimo piano”. Sono queste le frasi del Ministero dell’Interno con le quali, secondo i consiglieri e candidati sindaco e vicesindaco Fabrizio Ferrandelli e Ugo Forello, viene assestata una sostanziale bocciatura al piano di riequilibrio approvato nei mesi scorsi da Palazzo delle Aquile.
Ferrandelli e Forello hanno convocato una conferenza stampa per illustrare la lettera inviata dal Ministero al Comune di Palermo. Con loro anche altri tre consiglieri: Giulia Argiroffi, Cesare Mattaliano e Leonardo Canto. “Non è propaganda elettorale – spiegano i due consiglieri – sono le parole del Ministero che provano che il piano di riequilibrio non ha le carte in regola”.
Forello ha rivendicato come all’indomani dell’approvazione del piano di riequilibrio i gruppi +Europa, Oso e Iv hanno presentato un esposto al ministero. “In sostanza – ha detto – sono stati falsificati i dati della Riscossione. Si diceva che la riscossione sarebba aumentate del 10 per cento, il prossimo di 15 ma oggi siamo al -8 per cento. Questo corrisponde a un ammanco di oltre 20 milioni di euro”.
Ma non finisce qui. “Il Ministero dell’Interno chiede – racconta Forello – del contrasto con Amap per 111 milioni di euro. Inoltre si chiede – prosegue – dove sia l’accordo dello Stato, come si può includerlo nel piano senza che questo sia approvato? Il dicastero chiede inoltre se la bozza dell’accordo è stata approvata dall’organo competente: il consiglio comunale. Per concludere il ministero boccia anche l’aumento dell’Irpef. Oggi si è accertato che l’equilibrio non c’è”. Il ministero ha dato al Comune 30 giorni per presentare chiarimenti ma per Forello “i dirigenti comunali alzeranno le mani”.
Ferrandelli ha rivendicato che la nota arriva dopo la segnalazione dei consiglieri comunali. “I palermitani – ha detto il candidaton sindaco – devono sapere che l’Amministrazione che si conclude ha lasciato un buco di bilancio, creandolo. Devono sapere pure che lo scopo di questi ultimi atti amministrativi non era quello di risanare il buco di bilancio ma di fuggire e di coprire il piano di fuga fino al 12 di giugno”.
“Gli autori dello sfacelo – ha chiosato Ferrandelli – stanno nella coalizione di Miceli. Mentre chi oggi sostiene Lagalla ha consentito che Orlando avesse i numeri in Aula. Sono tutti responsabili, hanno tutti le mani sporche su questa vicenda e la città non può avere continuità con chi ha favorito tutto questo sfacelo. Noi, invece, siamo fra coloro che non sono scappati dall’Aula e abbiamo sempre ritenuto che era falso. Bisogna invertire la rotta prima che sia troppo tardi. Dobbiamo ripartire dalla certezza dei conti e la gestione comunale deve rispondere ai criteri di economicità, efficienza ed efficacia”.