PALERMO – Agli atti del processo iniziato davanti al Tribunale di Palermo ci sono le immagini dell’aggressione in via Ruggero Settimo.
Trentasette minuti dopo la mezzanotte del 20 gennaio dell’anno scorso un branco di otto ragazzi – fra cui quattro minorenni – si scagliò contro sei coetanei.
Urla, calci e pugni
“Froci di m… pezzi di gay”, urlavano. “Se chiamate la polizia vi sparo in bocca”, avrebbe detto un imputato quando si accorse che una delle vittime stava riprendendo la scena con il cellulare.
La Procura di Palermo nei mesi scorsi ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per Ivan Viglia, 20 anni, Enrico Alex Massei e Gabriele Marsiglia, entrambi diciannovenni, e Joseph Lucera, 22 anni. Sono imputati per l’aggressione omofoba e una rapina. Sarebbero stati loro gli autori degli episodi. Tre abitano nella zona di via Montalbo, uno è di Carini.
Dopo il pestaggio il gruppo avrebbe rubato una bottiglia di liquore in una minimarket di via Roma. Fecero credere di essere armati al titolare originario del Bangladesh che gli aveva chiesto di mostrare i documenti per provare che fossero maggiorenni. Per i minorenni il processo si è chiuso con la messa alla prova. È caduta l’accusa di rapina.
Il racconto della vittima
Le vittime stavano chiacchierando in strada. Non in un posto isolato, ma in una delle vie più conosciute e frequentate in pieno centro città. “Un gruppo composto da circa 10 ragazzi dall’età varia percorreva la via Ruggero Settimo – raccontò una delle vittime – e veniva verso la nostra direzione. Iniziavano a proferire insulti e frasi denigratorie. Un mio amico rispondeva di essere gay e che non vi era alcun problema ed a quel punto dal gruppo dei ragazzi si staccavano in due e venivano a chiederci se li avessimo insultati. Successivamente tutto il gruppo iniziava a picchiare me e i miei amici con svariati calci e pugni molti indirizzati al volto (…)”.
“A questo punto non sapendo cos’altro fare ho iniziato a gridare aiuto, i giovani si sono allontanati e li ho visti darsi delle pacche sulle spalle compiacendosi di quanto era appena accaduto”, aggiunse un’altra vittima.
I frame dell’aggressione
Tutti i ragazzi sono stati identificati grazie alle immagini delle telecamere acquisite dalla squadra mobile. Nei frame si vedono i momento dell’aggressione. Gli aggressori non si sono preoccupati del fatto che c’era altra gente vicino. Il branco avrebbe agito in maniera rapida e violenta.
In un anno purtroppo sono diversi gli episodi di violenza esplosi fra giovani e meno giovani. Nel caso più gravi, alla discoteca Notr3, è stato ucciso Lino Celesia.