Palermo, il mercato al coperto a Ballarò, Matranga: dove sono i colori? - Live Sicilia

Palermo, il mercato al coperto a Ballarò, Matranga: dove sono i colori?

Le parole del candidato al Consiglio Comunale di Palermo Dario Matranga
IL PROGETTO
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PALERMO – “Anche Ballarò, il mercato più colorato d’Europa, sembra indirizzato a diventare ‘bianco e nero’: un grigiore che fa il paio a un’improbabile rosa dei venti realizzata di fronte al porto e che suscita più di un dubbio e la stroncatura di illustri architetti come Iano Monaco”, a dichiararlo e ad accendere la polemica attorno alla realizzazione del mercato al coperto di Ballarò è Dario Matranga, candidato al Consiglio Comunale di Palermo, nella lista “Lavoriamo per Palermo-Lagalla Sindaco”.

“Tornando a Ballarò – non sono un architetto e provo a usare solo il buon senso di un palermitano che ama la sua città e si candida ad amministrarla da consigliere comunale – sembrerebbe che la nuova grande copertura del Mercato Ballarò, al centro della Piazza del Carmine, non sia, come da progetto, policroma e con la struttura in ferro di colore bianco ma monocromatica (colore panna?). Basta andare a piazza Del Carmine e confrontare la parte realizzata con le immagini del progetto. Quando e perché sono state modificate le caratteristiche del progetto? Dalle informazioni acquisite si tratta di un’opera progettata con il contributo del Gruppo scientifico di ricerca LabCity Architecture (DARCH-UNIPA), in seguito a una specifica convenzione di ricerca-azione tra il Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo e l’IACP (RUP) e approvato dal Genio Civile, dalla Soprintendenza e dal committente, ovvero il Consiglio Comunale di Palermo, nell’aprile del 2019. Possibile – chiede Matranga – che nessun amministratore di Palermo si sia accorto di questo cambiamento che Ballarò e Palermo non meritano? Ci sono altri cambiamenti rispetto al progetto originario?”

Secondo Matranga “il nuovo Consiglio comunale deve assolutamente intervenire e il Comune di Palermo non può continuare a ignorare che a Palermo ci sia un’Accademia delle Belle arti e un’Università degli Studi con un prestigioso Dipartimento di Architettura. I docenti e gli studenti di queste istituzioni devono potere contribuire a suggerire strategie e progetti, attraverso apposite convenzioni di ricerca-azione e concorsi di idee: progetti innovativi per riscoprire il valore culturale del progetto, innescare processi rigenerativi nel tessuto urbano e sociale della città, costruire nuovi spazi di aggregazione per la comunità e, ancora, arrestare il fenomeno dell’occupazione illegale dello spazio pubblico attraverso processi di coinvolgimento attivo di abitanti, associazioni e istituzioni”.

Dopo la segnalazione del candidato su Facebook arriva il commento del decente Renzo Lecardane, progettista dello spazio mercatale. “A Palermo – scrive – succede pure che un progetto approvato in Soprintendenza, in Consiglio Comunale e a bando di gara sia stravolto in fase di realizzazione per “capriccio” e senza alcuna motivazione. Mi riferisco alla realizzazione del progetto della grande copertura del Mercato Ballarò a Piazza del Carmine, previsto con una copertura in PVC policroma, così come richiesto dalla Soprintendenza, e approvato all’unanimità dalla comunità dei mercatari che ha sostenuto questo progetto di riqualificazione del Mercato storico. Perché la copertura nel nuovo mercato è stata realizzata con un telo bianco in PVC e non policroma come da progetto? Perché la struttura in ferro è stata colorata in nero e non in bianco come da progetto? Perché è stato modificato il disegno delle caditoie per la corretta raccolta delle acque piovane, previste da progetto con impluvio centrale e lungo il perimetro della corte interna? Come mai il committente, ovvero il Comune di Palermo, non interviene per ristabilire la corretta realizzazione dell’opera? Perché il Comune di Palermo non ha chiesto al RUP (IACP) le ragioni di queste e di altre modifiche in corso d’opera del progetto? Ricordo che, a seguito di una convenzione tra il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo e lo IACP, il progetto si è avvalso della collaborazione scientifica del LabCity Architecture (DARCH-UNIPA) che ha elaborato un progetto di ricerca-azione che ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. Il progetto di ricerca-azione è stato inoltre ampiamente pubblicato in articoli scientifici, riviste di Architettura e, nel 2019, è stato selezionato per partecipare all’esposizione internazionale di architettura a Busan (seconda città della Corea del Sud) per le sue caratteristiche innovative nel contesto della città storica”:


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