Palermo, il ruolo delle biciclette per una mobilità sostenibile

Palermo, il ruolo delle biciclette per una mobilità cittadina sostenibile

Per una vera svolta ci sono limiti culturali da superare

Due nuove piste ciclabili verranno realizzate a Palermo. Inserite all’interno del piano triennale delle opere pubbliche del Comune collegheranno la stazione centrale, rispettivamente, con l’Università e con il Policlinico. Rappresenta certamente una bella notizia per coloro che all’auto preferiscono la bicicletta quale mezzo di locomozione. Ma che Palermo non sia una città a dimensione di ciclisti è, purtroppo, un dato di fatto.

Strade dissestate, radici di alberi che sbucano dai marciapiedi, percorsi a zig-zag intervallati da edicole, attraversamenti pedonali, distributori di benzina. È pur vero, però, che il Comune ha programmato ed, in alcuni casi, ha già iniziato i lavori di rifacimento di marciapiedi e strade dissestati, puntando sulla mobilità sostenibile con la creazione di nuove piste ciclabili più valide e sicure di quelle realizzate in precedenza. 

I vantaggi della bicicletta

L’utilizzo della bicicletta è foriero di indubbi vantaggi individuali e collettivi: apporta benefici per la salute fisica e psichica migliorando complessivamente la qualità della vita; contribuisce a ridurre la congestione stradale: Palermo risulta tra le prime cinque città più trafficate d’Italia (lo sappiamo già dai tempi di Johnny Stecchino!); costituisce uno dei mezzi migliori in termini di efficienza per brevi tragitti, contribuendo anche ad un’economia di spazi pubblici. Spostarsi in bicicletta rappresenta un modo per riappropriarsi degli spazi della propria città e per riscoprire il piacere della lentezza in un mondo dove ormai ogni cosa, mezzi, parole, emozioni e sentimenti vanno a folle velocità. 

Ripensare la mobilità

Ripensare la mobilità in un’ottica più sostenibile intervenendo sull’uso di modalità alternative è, infine, fondamentale per contrastare il riscaldamento globale. Il ruolo delle biciclette, sui grandi numeri, potrebbe essere incisivo considerando che i trasporti producono più di un quarto delle emissioni mondiali di gas serra (i veicoli passeggeri rappresentano oltre la metà) in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea di ridurre progressivamente le emissioni e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

La giornata del risparmio energetico

Tra qualche giorno ricorrerà la giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili. Essa rappresenta un’opportunità per porre l’attenzione sugli effetti derivanti da un non equilibrato rapporto tra l’uomo e l’ambiente globalmente considerato. È un momento storico in cui la transizione ecologica (nell’ambito della quale la mobilità sostenibile rappresenta un aspetto) appare inevitabile per preservare condizioni vitali a lungo termine sul pianeta. Ciò è possibile solo superando quell’approccio politico di tipo individualistico e di breve periodo del “qui ed ora” che ha impedito scelte di tipo prospettico. La capacità di una buona decisione va valutata anche dalla sostenibilità nel tempo dei suoi effetti, soprattutto quando essi hanno una prospettiva cross-generational.

Il nuovo articolo 9 della Costituzione

A tal proposito costituisce disposizione lungimirante il nuovo articolo 9 della Costituzione. “La Repubblica… tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni…”. La modifica del 2022 rappresenta una grande acquisizione politico – istituzionale. Ogni società che ambisca a durare nel tempo deve farsi carico di tutelare quanti in futuro vi faranno parte. Il tema dell’equità intergenerazionale è oggi avvertito in una dimensione ampia e richiede la sostenibilità di scelte di natura finanziaria, ambientale e sociale mediante politiche di lungo periodo, capaci di fare sintesi tra gli interessi di chi c’è già e quelli di chi non c’è ancora. 

Next Generation Ue indica la strada

La prospettiva di una solidarietà in senso diacronico rappresenta una delle motivazioni, insieme alle altre di natura squisitamente contabile, alla base della sentenza con cui la Corte Costituzionale qualche settimana fa ha cassato la norma della legge della Regione siciliana con la quale il disavanzo era stato spalmato in dieci anni, anziché nei tre ordinari. E ciò perchè il superamento dei previsti limiti di tempo del ciclo di bilancio rischierebbe di gravare in modo sproporzionato sulle opportunità di crescita delle generazioni future, rischiando di ridurre in modo eccessivo le risorse per un loro equilibrato sviluppo.  Dunque, anche le decisioni di bilancio vanno razionalizzate a tutela del futuro. Gli stessi investimenti dell’Unione Europea, segnatamente quelli del Next Generation UE, legano la sostenibilità economico – finanziaria a quella ambientale.

Come stimolare l’uso delle bicilette

L’utilizzo della bicicletta, quindi, rappresenta una soluzione che rientra nel contesto di mobilità sostenibile e di una politica di (ri)valorizzazione dell’ambiente urbano.  Come stimolarlo? E’ essenziale intervenire congiuntamente su diversi fattori in una logica di scelte politiche di bike – friendly. Occorre investire in ogni Comune in percorsi ciclabili di qualità, validi e sicuri, concepiti come spazi riservati solo ai ciclisti, prevedendo aree di parcheggio per le auto. Sarebbe straordinario rendere ciclabile la Sicilia immaginando un percorso che consenta il periplo dell’isola, progetto che costituirebbe un fattore di grande attrazione turistica e di sostenibilità ambientale.

Le “promesse di felicità” di Stendhal

La velocità deve essere moderata e ciò è possibile con la previsione delle zone “30”, come già si sta sperimentando in alcune parti della città dove vige il limite dei 30 Km orari. Si potrebbero prevedere a cadenze fisse giornate senz’auto, per consentire di godere delle bellezze della propria città, “promesse di felicità” utilizzando le parole di Stendhal, senza il timore di venire investiti da un’auto alla minima distrazione. Servono, infine, programmi educativi e di sensibilizzazione miranti alla diffusione di una coscienza ambientale per contrastare anche le cattive abitudini, come quella di spostarsi in auto per percorrere poche centinaia di metri.

I limiti culturali da superare

Ci sono, purtroppo, è inutile negarlo, anche limiti culturali che richiedono tempo ed educazione civica per potersi superare. La sostenibilità è, però, una sfida globale che deve cominciare dal basso: ognuno può contribuire a creare un ambiente urbano più sostenibile con azioni quotidiane. Abbiamo voluto la bicicletta? Non ci resta che cominciare a pedalare … districandoci tra le tortuose gimkane della politica e della burocrazia che ancora faticano a rimuovere gli ostacoli di un nuovo percorso ambientalistico.  


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