Palermo, la campagna si scalda | Scintille tra Orlando e Ferrandelli - Live Sicilia

Palermo, la campagna si scalda | Scintille tra Orlando e Ferrandelli

I candidati sindaco di Palermo

Bagarre al confronto tra candidati sindaco organizzato dagli ordini professionali.

Verso le amministrative
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PALERMO – L’aria si fa incandescente durante il sesto confronto fra candidati fortemente voluto e organizzato dalla Consulta delle professioni di Palermo. Scintille e rimandi al vetriolo sempre più evidenti sono andati in scena al Multisala Politeama fra il sindaco uscente Leoluca Orlando e il leader de I coraggiosi Fabrizio Ferrandelli. “Evitiamo di tornare nella palude” è il leit motiv che ripete quasi ad ogni domanda il “Professore” riferendosi evidentemente ai compagni di coalizione dell’ex deputato regionale, mentre Ferrandelli sferra attacchi e critiche continue alla macchina amministrativa guidata fino ad oggi da Orlando: “Molte criticità della nostra città hanno avuto inizio vent’anni fa, e sappiamo bene chi governava anche allora”. I due candidati si sono provocati per tutta la durata del confronto al quale erano presenti anche il candidato del Movimento 5 stelle Ugo Forello, Nadia Spallitta e Ciro Lomonte. Assente per motivi familiari il giovane candidato de “Il centrodestra per Palermo” Ismaele La Vardera.

L’incontro si era aperto con le parole del moderatore Francesco Greco, presidente dell’ordine degli avvocati: “Sul ruolo e l’importanza della sinergia e collaborazione che oggi vogliamo confrontarci anche con la politica e quindi con coloro che aspirano a guidare la città. Vogliamo sapere quali sono le loro idee, perché noi siamo a vostra disposizione”. A interrogare i candidati sui loro programmi diversi esponenti palermitani del mondo delle professioni come il presidente dell’ordine dei commercialisti Fabrizio Escheri che ha voluto sapere quale fosse la mission e il primo obiettivo che avrebbe portato a termine ogni potenziale inquilino di Palazzo delle Aquile. Ugo Forello non ha dubbi: “La lotta alla povertà e all’emergenza abitativa di migliaia di cittadini palermitani. Presenterò la settimana prossima una forma sperimentale di reddito di cittadinanza da applicare qui in città”.

Per il sindaco Orlando il primo obiettivo è “il rispetto della persona umana. Questa città è stata distrutta dalla cattiva modernità, oggi vogliamo recuperare il passato attraverso il rapporto con il mare e la campagna”. Ferrandelli, ha attaccato l’amministrazione comunale: “I bilanci del comune non sono in ordine, la mia priorità sarà quella di risolvere le criticità economiche agevolando l’apertura della città alla finanza e agli investitori esteri. Punteremo sulle star up e sul territorio fino ad ora non valorizzato come la costa sud del nostro litorale”. La priorità di Nadia Spallitta è invece “l‘erogazione di servizi efficienti ai cittadini e la riorganizzazione della macchina amministrativa comunale”. Per l’indipendentista Ciro Lomonte il primo passo sarà la rigenerazione urbana che passa dalla trasformazione delle periferie: “L’obiettivo deve essere quello di offrire ai cittadini tutti i servizi di cui hanno bisogno a dieci minuti di distanza”.

I candidati si sono confrontati poi, con l’intervento del presidente dell’ordine degli architetti Francesco Miceli, sul delicato tema del recupero delle periferie e sulla possibilità di ridisegnare la città tramite la collaborazione di tutti gli attori sociali, anche grazie all’introduzione dei concorsi di progettazione. Entra a gamba tesa l’architetto Lomonte: “Questa città è brutta, o meglio lo è diventata a causa dei pessimi tre piani regolatori dal dopoguerra ad oggi. Non c’è mai stata una visione a lungo termine. Solo negli ultimi anni hanno permesso a Zamparini di costruire un centro commerciale in una zona di verde storico e creare dormitori in palazzi di interesse culturale. Per quanto mi riguarda non dovrebbe proprio esistere la parola periferia e in questo quadro immagino Palermo”.

Con la stessa irruenza risponde Fabrizio Ferrandelli: “In questi anni abbiamo assistito al fallimento totale delle politiche di partecipazione a cominciare dalla progettazione della Ztl. Sulle periferie, neanche a dirlo, rimangono isolate dalla vita dalla città, questo non può che significare che su questo tema il Comune ha lavorato male”. Sulla stessa linea anche Forello: “Una crisi di partecipazione c’è ed è innegabile. Se il Comune avesse lavorato con concorsi di progettazione per esempio per il tram, certi errori non si sarebbero fatti”. Anche l’unica candidata donna, Nadia Spallitta, insiste sulla revisione del piano regolatore per migliorare la situazione “Chi mi conosce sa quanto mi sono spesa in questi anni”.

Poco prima Leoluca Orlando aveva sottolineato: “Investiremo, e abbiamo già cominciato a farlo, quasi un miliardo di euro per bandi, abbiamo istituito una conferenza di servizi per lo sviluppo della città composto da liberi professionisti e imprenditori italiani e internazionali. La linea del tram già in funzione e quelle che costruiremo non fanno altro che collegare periferie al centro città, tutto questo contribuisce a rompere l’isolamento”. Ma è sulla mobilità e vivibilità della città che i toni si inaspriscono ulteriormente. La questione è stata posta dal presidente dell’ordine degli ingegneri, Giovanni Margiotta, che ha voluto sapere dai candidati come uscire dall’empasse dei cantieri “che tengono in ostaggio la città”, e come e quando delocalizzare il mercato ortofrutticolo e il deposito carburanti “pericolosissimo per la sicurezza e la salute dei cittadini”. E’ Leoluca Orlando a rispondere per primo: “Per quanto riguarda l’anello ferroviario abbiamo chiesto per ben cinque volte a Rfi di sciogliere il contratto con la Tecnis, senza ottenere nessun risultato”. Di ieri la notizia della lettera che proprio il sindaco uscente ha fatto recapitare ai commercianti di via Sicilia: “Il contratto per la realizzazione dell’Anello ferroviario che abbiamo trovato già sottoscritto nel 2012 con l’avallo dell’Amministrazione Cammarata sembra essere stato scritto per ottenere il minimo risultato, causando il massimo disagio ai cittadini – si legge nella missiva – Un contratto adatto a lavori da realizzare in aperta campagna e non in un centro urbano”. Per quanto riguarda il tram e la costruzione delle nuove linee, di cui una dovrebbe passare proprio dal salotto buono di Palermo, il “Professore” durante il confronto si scaglia contro “i difensori di via Libertà” che sarebbero “quelli che hanno permesso il sacco di Palermo ai tempi di Ciancimino”.

Ma Ferrandelli non ci sta: “Se il comune avesse davvero voluto rescindere il contratto con Tecnis avrebbe potuto farlo scavalcando la Rfi. Ma aldilà del problema cantieri che ha messo in ginocchio centinaia di commercianti, va detto che se questi lavori dovessero terminare, l’amministrazione comunale ad oggi non avrebbe un euro da investire per la gestione, l’assicurazione e il mantenimento di questi nuovi mezzi”. E ancora: “E’ vero sono contrario alla costruzione di altre linee del tram – ha detto Ferrandelli – penso che dovremmo investire su nuovi mezzi ecologici e implementare la mobilità su gomma. Basta cantieri in città. Anche questa Ztl va rivista completamente, quella in vigore oggi è solo la prova concreta di una politica calata dall’alto che non ascolta i cittadini”. Dello stesso parere Nadia Spallitta anche lei propensa a nuovi investimenti su mezzi ecologici. Favorevole ad altre linee del tram invece Ugo Forello: “Penso che questo mezzo vada potenziato. Senza dubbio il Comune avrebbe potuto fare di più nella gestione dei cantieri. La Ztl non uccide l’economia della città, va solo ripensata”.


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