PALERMO – La seduta è fissata per domani alle 12 e il tema del giorno sarà quello della sicurezza. Dopo i fatti di cronaca degli ultimi giorni e il vertice a Roma con il ministro dell’Interno, il sindaco Roberto Lagalla parlerà alla città.
Un intervento chiesto a gran voce dalle minoranze ma che il primo cittadino userà per offrire la sua narrazione di Palermo e inaugurare quella che si può definire la sua “fase 2”.
Reduce dai fischi di Festino e dall’ultimo posto nella classifica de “Il Sole 24 Ore”, l’ex rettore dalle colonne del nostro giornale ha provato a rispondere colpo su colpo e a cambiare marcia.
“L’impressione a caldo è stata quella di non essere stato capito, specialmente sul lato umano – ha detto nell’intervista rilasciata al direttore Roberto Puglisi -. Sull’impegno e sui risultati ho la coscienza serena da uomo, da sindaco e da padre”.
La strategia
Il primo cittadino, lunedì, ha riunito i capigruppo della sua maggioranza per tracciare bilanci e prospettive e domani in consiglio comunale parlerà dell’emergenza del momento, ossia la sicurezza.
Il sindaco pare aver chiaro che, se vuole puntare al bis, deve cambiare passo offrendo una narrazione diversa, apparendo meno come l’amministratore chiuso nei palazzi, assediato fra i problemi da risolvere, e camminando di più fra i palermitani.
Un modo per recuperare la sintonia con la città, per ascoltarne le lamentele e provare a spiegare i risultati ottenuti.
Ma la seconda fase dell’amministrazione dovrà passare anche per un rinnovato rapporto con gli alleati, chiamati alla fedeltà alla causa, per una maggiore esposizione mediatica, anche a costo di scontentare qualche assessore.
Senza dimenticare una giunta più performante, per usare un eufemismo, e un consiglio più reattivo. Per questo, ogni mese, la squadra di governo si riunirà alla presenza anche dei capigruppo di maggioranza, così da evitare che qualche anima della coalizione non sia al corrente di quello che si sta facendo.
Palermo insicura
L’ex rettore punta su alcuni innegabili successi, come quello del cimitero dei Rotoli, consapevole però che è sulla sicurezza che si deciderà il futuro di questo percorso.
Perché, ammesso che sia solo un problema di percezione, è anche su quella percezione che si misura il consenso e un amministratore, che del consenso vive, non può ignorarla.
“Non si può negare che i reiterati episodi di violenza arrechino notevole preoccupazione – ha detto nell’intervista al nostro giornale -. Io insisto sull’eccesso di percezione, perché i numeri affermano altro, ma non intendo sminuire il problema che di certo esiste”.
Un cambio di passo, o quantomeno di narrazione, che il sindaco non poteva evitare e che adesso dovrà provare a trasformare in un punto di forza.

