Palermo, mafia e scommesse: "Svuota la cassaforte"

Mafia e agenzie di scommesse: borsoni con i soldi. “Svuota la cassaforte”

La sparatoria che precedette l'omicidio di Giancarlo Romano allo Sperone
Quei colpi di pistola davanti all'agenzia in corso dei Mille

PALERMO – “L’imprenditore che ha navigato Cosa nostra dall’era della riffa a quella dei lucrosi affari dei giochi e delle scommesse telematiche”, così i magistrati di Palermo tracciano il profilo di Angelo Barone, uno dei 181 arrestati nel blitz dei carabinieri delle scorse settimane.

Su di lui, e sulla sua famiglia, si concentrano le indagini patrimoniali della Direzione distrettuale antimafia che partono da Palermo e arrivano fino a Malta. Si parla di agenzie di scommesse controllate direttamente e altre in cui sarebbero state piazzate le piattaforme di raccolta delle puntate. E si parla pure di casseforti e borsoni verosimilmente pieni di soldi.

“Siamo della stessa chiesa”

Barone è socio di alcuni tra i principali siti nazionali di scommesse on line. Sarebbe diventato l’uomo d’oro del mandamento mafioso di Tommaso Natale. È nato a Carini ed è nel paese alle porte di Palermo che i carabinieri hanno registrato i suoi primi contatti mafiosi. Già nel 2022 Angelo Barone e il padre Roberto discutevano di affari con Giuseppe Lo Duca, considerato l’uomo forte della mafia di Carini: “… noi ti diamo la possibilità di fare tutto quello che vuoi… tu… hai la tua macchina… ti diamo il prodotto, te lo gestisci… “.

“Questo signore è un amico nostro di quello per vero”, disse Lo Duca il giorno che presentò Angelo Barone ad alcuni personaggi di Cinisi dove contavano di espandere i loro affari. Un’altra volta fu ancora più esplicito: “… siamo amici da una vita e siamo della stessa chiesa capiamoci”.

Mafia e scommesse a San Lorenzo

È però nei rapporti con Nunzio Serio, capo mandamento di San Lorenzo-Tommaso Natale, che i Barone avrebbero trovato il motore della loro espansione commerciale. I carabinieri, coordinati dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dal sostituto Giovanni Antoci, hanno trascritto conversazioni da cui emergerebbe con chiarezza il loro rapporto. “Ti porto… i soldi”, diceva Barone a Serio.

I viaggi a Malta

I Barone sono stati intercettati a fine 2023 mentre trovavano a Malta. Secondo la ricostruzione della Direzione distrettuale antimafia, stavano operando sui server dei siti on line (l’isola è la patria dei siti di scommesse): “Mala figura stiamo facendo, mala figura con Francesco… già stiamo cambiando il dominio”.

“Francesco” sarebbe Francesco Stagno, considerato uomo d’onore di Tommaso Natale e legato a Nunzio Serio. Dagli inizi del 2023 a febbraio 2024 sono stati monitorati otto viaggi dei Barone a Malta. A fine novembre scorso c’è stata una riunione a cui hanno preso parte Angelo Barone, Nunzio Serio e Girolamo Rubino, considerato il capo mandamento di Santa Maria di Gesù. Discussero di una vincita multipla non ammessa. Angelo Barone avrebbe risolto la faccenda concedendo una vincita e un credito da incassare successivamente.

L’agenzia e i colpi di pistola

“Ma vedi che quella è nostra questa agenzia… l’abbiamo comprata da poco”, diceva Roberto Barone. Ed ecco il cuore dell’inchiesta patrimoniale. Quali e quante sono le agenzie di scommesse gestite direttamente da Barone e Serio? E quante quelle in cui avrebbero piazzato uno dei siti illegali di raccolta delle scommesse? Tra queste ci sarebbe anche l’agenzia in corso dei Mille dove si è verificata la sparatoria poi sfociata nell’omicidio di Giancarlo Romano, boss emergente di Brancaccio.

Luca Lentini, cognato di Angelo Barone, pure lui sotto inchiesta, commentava: “… non c’è più soggezione, sono finiti i Lo Piccolo e sono finite tutte cose… quando c’è un cristiano buono tutte queste minchiate non succedono”.

“Quindici milioni gioco”

Le “minchiate” rovinavano gli affari. “Ho preso ora… quindici milioni di gioco”, diceva Angelo Barone. . Esiste una rete di agenzie controllate direttamente o indirettamente dalla mafia. Significa che alcune sono intestate a dei prestanome, mentre altre pagano una percentuale ai boss una percentuale sugli incassi delle giocate. Questo per quanto riguarda le scommesse che passano dai circuiti legali perché sottobanco sono attivi i “pannelli” che scaricano le puntate su siti esteri illegali.

Domenico Serio, fratello di Nunzio, faceva riferimento ai “rientri” e cioè alle somme che le varie agenzie impegnate avrebbero dovuto versare. Anche le parole di Stagno, divenuto il referente unico del settore, darebbero la misura de giro di affari: “Tutte cose insieme a livello di commissioni mensili… giocato, se fa duecentomila qua e trecentomila qua”.

Sfuggito al posto di blocco

Il primo giorno di marzo 2024 Angelo Barone fu protagonista di un rocambolesco controllo da parte della finanza di Carini. Intercettato da una pattuglia riuscì a dileguarsi. Aveva con sé trentamila euro in contanti. Egli stesso raccontava cosa era accaduto: “… appena entro dallo svincolo… loro erano però a distanza da me tipo, che ti posso dire, cinquanta metri… faccio così, faccio la rotonda, diciamo, faccio il pezzo di rotonda e c’era un Tir… si ci mette nel mezzo e io passo, passo e mi infilo… e li ho persi, diciamo non mi hanno…”.

Poco dopo “mi squilla il telefono, maresciallo… ‘signor Barone dice ‘ma che fa non si ferma?’ gli ho detto ‘ma in che senso? Ma chi mi ha fermato? Non l’ho capito che sta dicendo lei’ io ho i soldi addosso, capito? ho detto ma che devo fare la m… l’orologio, poi i soldi, suca”.

Bulgaria, Romania e Albania

Nei giorni successivi arrivò la convocazione in caserma. Angelo Barone e il padre Roberto cominciarono a discutere della possibilità di cambiare aria: “Se ci dobbiamo organizzare per andarcene ce ne andiamo”; “… me ne devo andare da qua… devo cambiare la residenza”; “… non l’hai capito, me ne vado”.

Discutevano di conti bancari da aprire a “Sofia”, in Bulgaria, “a Bucarest” in Romania e “in Albania”. Il giorno che era sfuggito al posto di blocco capì che doveva programmare un linguaggio in codice: “Siccome non vorrei che non sia mai Dio mi dicono… dobbiamo venire a fare la perquisizione… ma se io ti mando un messaggio… apri la cassaforte e svuotala che c’è un bordello di cose là dentro… il pollice al contrario vuol dire che devi prendere tutte cose e le devi togliere di mezzo… chiama a Nunzio (Nunzio Serio ndr) e gli dici che non mi telefona, perché avevamo appuntamento”.

Rientrato a casa diceva al cognato Lentini: “Io me ne vado Luca… che sia chiaro, chi mi ama mi segue… forse non l’hai capito”. “Vedi che ho tre borsoni a casa. Dividiteli, vedi tu… magari in due, non lo so”, rispondeva Lentini. “Soldi… no, uno…”, forse intendeva che dire i soldi non andavano divisi?


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