Palermo: il boss Guttadauro, gli affari e la rete di amici - Live Sicilia

Palermo, mafia: Guttadauro, affari e personaggi a piede libero

Tutti i nomi della rete del boss di Brancaccio

PALERMO – “Nel 2018 il dottore era messo fuori, non si doveva immischiare assolutamente sulle cose di Cosa Nostra palermitana… i motivi non glieli so dire… nell’ambito del loro mandamento c’erano dei contrasti”. Così racconta Francesco Colletti, capomafia pentito di Villabate, fra i boss che hanno partecipato nel 2018 alla riunione della cupola.

“Messo fuori”, dunque. Almeno ufficialmente perché sottobanco il dottore Giuseppe Guttadauro avrebbe gestito affari e potere grazie a una rete di personaggi ancora misteriosi.

Affari innanzitutto. All’estero, nel caso dell’impresa avviata in Marocco con i figli per l’import-export di pesce, ma anche nella sua Palermo. Quando si pentì Filippo Bisconti, capomafia di Belmonte Mezzagno, Guttadauro confidava al figlio Mario Carlo, pure lui arrestato nel blitz dei carabinieri del Ros, che Bisconti nulla sapeva: “… e neanche sanno niente di te questi di fuori”.

Il problema non era legato al ruolo mafioso del figlio, ma “loro sanno che di vai a prendere gli affitti delle case”. Padre e figlio progettavano pure di aprire una “sala scommesse” e “una polleria”: “I soldi non li deve mettere lui, ma noi altri”. Si riferivano, dunque, con tutta probabilità a un prestanome.

D’altra parte nella rete dei Guttadauro figurano, per loro stessa ammissione, una serie di personaggi su cui bisogna indagare per risalire agli interessi del dottore.

C’è “Benedetto” sul conto del quale Guttadauro si meravigliava che non fosse stato arrestato nel blitz che portò in carcere Leandro Greco, giovane capomafia di Ciaculli e nipote di Michele Greco: “Com’è che non si sono portati a Benedetto”.

C’è “Ruggero” la cui scarcerazione era attesa con ansia perché “appena esce ci facciamo la strada quella nostra”. O “Vincenzino” con cui bisognava parlare per le vicende di Villabate. Ed ancora “Peppe che è l’unico che ha mezza personalità”.

C’è ancora tanto da ricostruire nella recente storia mafiosa di Giuseppe Guttadauro, il medico di Brancaccio.


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