Palermo, la centrale dell'oro rubato: la mafia ha riciclato 75 milioni

Palermo, mafia: la centrale dell’oro rubato, 5 arresti – NOMI

Riciclata merce per 75 milioni di euro, 27 indagati fra cui degli insospettabili

PALERMO – I finanzieri hanno scoperto la centrale di riciclaggio di una grossa parte dell’oro rubato a Palermo. La cassaforte era una società che si muoveva agli ordini dei boss di Porta Nuova. Cinque persone sono state arrestate dai militari del Nucleo speciale di polizia valutaria che ruota attorno alla Luca Trading srl: Francesco Luca e i figli Vincenzo e Rosario; Sergio Rubino e una donna, Ilenia Catalano, finita ai domiciliari.

Gli indagati sono 27

I reati contestati sono concorso esterno in associazione di stampo mafioso, riciclaggio, ricettazione ed estorsione aggravata. L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido, è molto più ampia: gli indagati sono 27.

Sotto sequestro sono finite alcune imprese, conti correnti, immobili e lingotti in oro per un valore complessivo di cinque milioni di euro.

I soldi del boss nell’affare dell’oro

La società avrebbe iniziato la sua attività grazie ai soldi investiti dall’ex reggente della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, oggi detenuto, Luigi Abbate, detto “Gino u mitra”. Nel triennio 2016-2018 l’impresa ha dichiarato operazioni di cessione di oro per 2,19 tonnellate, per un controvalore di oltre 75 milioni di euro.

Sfuggendo ad ogni regola antiriciclaggio, l’oro e i preziosi – bottino di furti e rapine – sarebbero stati fusi e ceduti ad altri operatori del settore sotto forma di lingotti/verghe.

Quindi per ridurre i rischi e dare una parvenza di legalità alle grandi quantità di metallo prezioso movimentato, i titolari della società si sarebbero serviti di alcuni “compro oro”.

Un nuovo pentito

L’inchiesta del Nucleo guidato dal colonnello Pietro Sanicola è partita dalla segnalazione di alcune operazioni sospette. Poi sono arrivare le recenti dichiarazioni di un nuovo collaboratore di giustizia che ha confermato il quadro tracciato dagli investigatori. Stamani il blitz per eseguire l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari.

Sono in corso perquisizioni a tappetto. Nel mirino anche alcuni insospettabili che avrebbero dato una mano ai boss del mandamento di Porta Nuova. Si cercando le tracce di altri investimenti.


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