Palermo, il pizzino della contabilità mafiosa e 50 mila euro nel materasso

Il pizzino della contabilità mafiosa e 50 mila euro nel materasso

Una recente inchiesta svela un retroscena inedito

PALERMO – Il pizzino con la contabilità lo trovarono durante una perquisizione. Era il dicembre 2015. In quei giorni finivano in carcere i presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio di Mirko Sciacchitano, di recente condannati in appello a 30 anni.

L’omicidio Sciacchitano

Sciacchitano fu assassinato il 3 ottobre del 2015 in una strada del rione Villagrazia. Pochi giorni prima era accaduto un altro fatto di cronaca, decisamente meno grave del delitto, che ora viene decodificato ala luce del blitz che nei giorni scorsi ha colpito le famiglie mafiose di Villagrazia e Santa Maria di Gesù.

Gabriele Pedalino, figlio di Francesco, entrambi condannati per l’omicidio Sciacchitano, assieme ad un gruppo di amici aveva devastato una pizzeria alla Cala. C’erano pure Antonino Profeta, Giuseppe Tinnirello, Francesco Vassallo, Lorenzo Scarantino e Antonino La Mattina.

Il giorno della perquisizione a casa di Gabriele Pedalino furono trovati una pistola e 53 mila euro in contanti. Una parte dei soldi nascosta sotto il materasso del letto e una parte dentro nove buste sottovuoto all’interno dell’imbottitura del divano. Ed è sempre nel divano che c’era un bloc notes con degli appunti manoscritti.

Il bloc notes

Uno dei fogli, contrassegnato con la parola “SETTIMANA”, era diviso in quattro riquadri. Accanto a delle sigle c’erano delle cifre. Si trattava di un libro paga settimanale che Gabriele aveva ereditato dal padre Francesco quando quest’ultimo era stato arrestato. Ed ecco l’ipotesi che Gabriele Pedalino fosse subentrato al genitore nella gestione della cassa.

Le sigle decriptate

Il bloc notes conteneva le parole “LO” (identificato in Lorenzo Scarantino, anche lui poi accusato dell’omicidio Sciacchitano), “Gabb” (Gabibbo è il soprannome di Antonino La Mattina, trovato in possesso di 200 grammi di marijuana), “Gab” (è lo stesso Gabriele Pedalino), “Tu” (identificato in Giuseppe Tinnirello), “E” (sarebbe Vincenzo Profeta, figlio del boss Salvatore).


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