PALERMO – C’è un difetto di motivazione sul periculum in mora. E cioè sul danno che il mancato sequestro urgente potrebbe provocare. Risultato: il Tribunale del Riesame dissequestra 1,4 milioni di euro e li restituisce a Carmelo Lucchese, un tempo re dei supermercati, e al fratello Maurizio.
La Procura contesta agli indagati una presunta truffa sui contratti di solidarietà dei dipendenti. Un meccanismo previsto in condizioni di crisi. I dipendenti lavorano meno ore, il titolare anticipa le somme che poi recupera sotto forma di credito contributivo al momento di pagare le tasse. In sostanza Lucchese avrebbe lucrato sulla paga dei lavoratori.

Il Tribunale del Riesame ha accolto le istanze degli avvocati di Carmelo Lucchese, Rosanna Vella, e del legale del fratello, Monica Longo. Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari è stato dichiarato nullo.

Le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria si sono concentrate sulla Gamac Group srl, con sede legale a Milano. La società, già confiscata, è titolare di 13 supermercati a Palermo, Bagheria, Carini, Bolognetta, San Cipirello e Termini Imerese. Tra 2016 e il 2020 la Gamac ha fatto ricorso ai contratti di solidarietà per sessanta lavoratori. I Lucchese avrebbero falsamente attestato all’Inps lo stato di crisi aziendale – condizione necessaria per attivare la solidarietà – e la riduzione dell’orario di lavoro. In realtà i dipendenti avrebbero lavorato molte più ore di quanto dichiarato.
L’anno scorso la Gamac è stata confiscata dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale. Carmelo Lucchese sarebbe diventato il re dei supermercati “sotto l’ala protettiva di Cosa Nostra”.