Palermo, minacciò il medico e picchiò il padre: rinviato a giudizio

Palermo, minacciò il medico e picchiò il padre: a giudizio

Rifiutata la richiesta dell'imputato di messa alla prova

PALERMO – Niente affidamento in prova. L’imputato è stato rinviato a giudizio. Ignazio Albanese dovrà difendersi dalle accuse di lesioni colpose, violenza e minacce. Nel febbraio del 2020 avrebbe spintonato il padre del medico di guardia a Polizzi Generosa, in provincia di Palermo. L’uomo andò a sbattere contro il lavabo, fratturandosi una costola.

Era intervenuto per difendere la figlia, in servizio alla guardia medica, nei confronti della quale l’imputato avrebbe rivolto le frasi minacciose: “… se mia moglie si sente male, sarai tu ad avere i brividi… ti spacco la faccia”.

Albanese aveva chiesto di definire il processo attraverso la sottoposizione ad un periodo di messa alla prova. Il pubblico ministero si è opposto. Così come le parti civili, l’Ordine dei medici e le due vittime, assistite dagli avvocati Mauro Torti, Corrado Nicolaci e Daniel Russo.

“L’imputato non ha posto in essere, o anche solo mostrato, alcun comportamento di resipiscenza, né ha manifestato alcuna intenzione o manifestazione di volontà risarcitoria del danno – hanno spiegato i legali -. Non si è mai adoperato per porre rimedio ai danni cagionati; non ha mai cercato una mediazione con le vittime dei reati; né tantomeno, infine, ha formulato alcuna offerta risarcitoria”.

I legali hanno ricordato come le aggressioni nei confronti di sanitari, specie negli ultimi tempi, si ripetano creando allarme sociale. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Termini Imerese, Claudio Bencivinni, ha accolto la loro opposizione. Niente messa alla prova: l’imputato è stato rinviato a giudizio. Il processo inizierà a marzo.


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