Palermo, Mirri: "Non fiatava nessuno, si sentiva la paura in cabina" - Live Sicilia

Palermo, Mirri: “Non fiatava nessuno, si sentiva la paura in cabina”

Il racconto del presidente rosanero su quanto accaduto in viaggio verso Pescara per la trasferta di Ascoli

Il presidente del Palermo Dario Mirri è intervenuto ai microfono di “Gazzetta.it” per raccontare quanto accaduto nella serata prima della partenza verso Pescara. In vista della trasferta di Ascoli, il club rosanero era pronto a partire in aereo, ma un problema in volo ha rimandato il decollo e, poco dopo, anche il giorno della partita (si gioca al “Del Duca” domenica 29 gennaio alle 14.00). “Eravamo a Punta Raisi e alle 19.45 eravamo pronti, in orario, per decollare verso Pescara – spiega il socio di minoranza del club di viale del Fante – . Tutto era perfetto, in ordine, ma dopo 15’ minuti di volo il comandante ha fatto l’annuncio: il cristallo del vetro anteriore nella cabina di pilotaggio era stato danneggiato per il maltempo, probabilmente un colpo di fulmine, dato che ieri a Palermo pioveva forte e di traverso. Ricordo l’attivazione delle procedure di emergenza e i minuti di attesa prima di riatterrare a Punta Raisi: nessuno fiatava per quanta paura si sentiva in cabina”.

“Fortunatamente l’incidente è avvenuto a una quota più bassa, se non fosse stato così il vetro avrebbe potuto spaccarsi e la situazione peggiorare – prosegue Mirri -. Con la sua esperienza, il pilota, un ex di Alitalia, ha limitato il peggio e una volta atterrato ci ha detto che una cosa del genere non gli era mai capitata in 30 anni di lavoro. Cambiare il cristallo del vetro anteriore era impossibile, così come era difficile trovare un nuovo slot per il decollo. Aeroitalia, la nostra compagnia che usiamo spesso per le trasferte in charter, l’ultima a Perugia, ha dovuto quindi trovare un aeromobile sostitutivo. Quello adatto però non era in zona: era da poco partito da Roma per dirigersi a Bergamo, avrebbe dovuto poi effettuare le procedure di rifornimento e arrivare in Sicilia”.

La partenza, poi, solo in tarda notte, alle “3.50 in punto. Nel frattempo abbiamo mandato i nostri calciatori a riposare in un hotel vicino all’aeroporto Falcone e Borsellino, il Magaggiari, rimasti però con il cellulare acceso. Nel frattempo, noi eravamo continuamente in contatto con la Lega, la Questura e l’Ascoli. Dobbiamo renderci conto di quante persone ci siano dietro all’organizzazione di un match e quanto sia complicato spostarlo. Una volta monitorata la situazione, la Lega ha optato per lo spostamento a domenica secondo le esigenze di tutti i soggetti interessati”, ha concluso Mirri.


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