Palermo, il nipote del pentito "in affari con la cocaina" - Live Sicilia

Palermo, il nipote del pentito “in affari con la cocaina”

Condannato in primo grado per mafia è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere

PALERMO – Lo scorso dicembre è stato condannato a nove anni di carcere. Gaspare Sanseverino era imputato insieme ai vertici del mandamento di Ciaculli-Brancaccio. È lo stesso processo che si è chiuso con la condanna a 20 anni inflitta a Maurizio Di Fede, boss della famiglia di Roccella.

Nel blitz antidroga della scorsa settimana i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria lo piazzano al vertice di un traffico di droga a Mazara del Vallo dove Sanseverino si è trasferito a vivere. Si sarebbe rifornito di cocaina dai fratelli Fascella della Guadagna per smerciarla nel Trapanese.

Volto noto il suo, non solo per i precedenti penali, ma anche per la sua parentela: è nipote di Gaspare Spatuzza, mafioso divenuto collaboratore di giustizia, grazie al quale si è fatta luce sulla strage di via D’Amelio.

Nello stesso blitz è stata raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare anche Mariella Di Majo, madre della compagna di Sanseverino.

I finanzieri lo hanno pedinato durante i viaggi della droga. All’inizio era stato ipotizzato che San Severino facesse parte della stessa organizzazione che fa capo ai gemelli Giuseppe e Salvatore Fascella.

In realtà, secondo la ricostruzione della procura della Repubblica, Sanseverino avrebbe gestito un suo giro di affari. Una parte della droga comprata in Calabria dai fascella sarebbe finita dunque in provincia di Trapani. Circostanza che fai ipotizzare agli inquirenti che alla guadagna ci fosse un hub degli stupefacenti dove in tanti si sarebbero riforniti.


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