Palermo, nuove scritte intimidatorie alla sede della Cgil - Live Sicilia

Palermo, nuove scritte intimidatorie alla sede della Cgil

E' il secondo episodio da giugno. Il segretario Ridulfo: "Non siamo di fronte a delle goliardate"

PALERMO – Ancora un atto intimidatorio contro la Camera del Lavoro “Giovanni Orcel” della Cgil di Palermo. La notte scorsa ignoti hanno imbrattato l’esterno della sede del sindacato, in via Meli, con scritte offensive: “sindacati nazisti, Landini nazista”. Lo stesso episodio si era verificato lo scorso giugno.

Stessa firma. “Verrebbe da dire attenzione ‘fascisti alla porta’, dopo l’ennesimo atto che sfregia la casa dei lavoratori”, commenta Mario Ridulfo, segretario della Camera del Lavoro di Palermo.

“C’è evidentemente una regia – aggiunge – ci sono dei mandanti e ci sono degli ignoti esecutori. Questi atti si ripetono da mesi in ogni parte del paese in tante camere del lavoro e non possono essere classificati come atti di semplici imbecilli. Siamo preoccupati ma fermi nel ribadire che la Cgil, il sindacato non si fa intimidire, ma basta sminuire questi avvertimenti come semplici goliardate”.

“Le scritte comparse per l’ennesima volta sui muri esterni e il portone della Cgil Palermo in via Meli, sono offensive per tutto il mondo del sindacato, da sempre baluardo di democrazia, tutela dei diritti e difesa dei più deboli, esprimiamo la nostra solidarietà ai dirigenti della Camera del lavoro”. Ad affermarlo è il segretario generale Cisl Palermo Trapani, Leonardo La Piana. “La nostra solidarietà va anche all’Ordine dei giornalisti la cui sede di via Bernini è stata colpita stanotte da vandali che hanno imbrattato i muri con scritte che vanno contro ogni principio rappresentato da sempre dalla stampa. Evidentemente qualcuno pensa di colpire cosi le realtà che garantiscono la democrazia, il pluralismo, la giustizia sociale. Ci auguriamo vengano presto identificati gli autori di questi atti vandalici che pensano  così di sminuire un’azione fondamentale, come quella del sindacato e della stampa, che garantisce invece il diritto di parola e di difesa di tutti”.


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